photo_lr_newsGinevra, 6 mar.  La Corte di giustizia di Ginevra ha respinto la domanda presentata dai tassisti professionisti nel conflitto che li oppone al servizio di trasporto automobilistico privato Uber, insediatosi nel cantone lo scorso settembre. Accusando l’azienda californiana di concorrenza sleale, i professionisti chiedevano ai giudici di ordinare la cessazione delle sue attività.

La Corte ha rifiutato di ordinare le misure cautelative urgenti sollecitate dai tassisti, ha riferito il loro avvocato, Jacques Roulet. In pratica, i giudici hanno rinviato il caso all’autorità amministrativa, ritenendo che sia compito del Dipartimento della sicurezza e dell’economia (DSE) far rispettare la legislazione attuale sui taxi.

Il tribunale ha inoltre sottolineato che Uber non ha mai presentato le sue attività come un servizio di taxi e che non è stata dimostrata l’accusa di dumping sui prezzi. L’avvocato spera ora che il Dse intervenga rapidamente. Negli ambienti dei tassisti professionisti, indica l’avvocato, “la collera è forte e vi è il rischio che la situazione possa degenerare”.

 

 

(AdnKronos/Ats)