A Catania succede tutto nella ripresa. Aprono i padroni di casa, lo Spezia pareggia e ribalta. Nel recupero Calaiò riacciuffa il pari.
Dal nostro inviato al Massimino – Simone Toninato – Catania 7 mar. Partita a due facce, quella che ha visto contrapporsi Catania a Spezia sul terreno del “Cibali”. Praticamente privo di emozioni il primo tempo, di tutt’altra pasta la ripresa, giocata più intensamente che bene dai ventidue in campo. Il Catania, reduce da un punto esterno, si rifà il trucco, presentandosi al fischio di inizio con il 3-5-2. Mazzotta a sinistra, Del Prete a destra, sono più terzini di copertura che esterni di centrocampo e non potrebbe essere altrimenti, considerando la naturale predisposizione di entrambi. A tre anche la retroguardia spezzina, più sincera dal punto di vista tattico, perché il raggio d’azione di Madonna e Migliore è decisamente più ampio dei rispettivi dirimpettai.
Un tiro di Ceccarelli e la mancata espulsione di Brezovec, (già ammonito, meritava il secondo giallo per l’atterramento di Capuano dopo diciotto minuti) sono gli unici episodi degni di nota per quanto concerne la prima metà. Di trasformazione o quasi si può parlare alla ripresa dei giochi, ne derivano quarantacinque minuti scoppiettanti. Mazzotta da timido diventa spavaldo (alla fine sarà il migliore in campo) rivelandosi uomo assist al 7′ per Maniero in occasione dell’1-0 e, nel recupero, per Calaiò, che realizza il 2-2 su cui arriva il triplice fischio di Manganiello, la cui direzione è inferiore alla sufficienza.
Ma il secondo tempo va interpretato anche e soprattutto attenzionando le scelte operate dalle due panchine. In questo senso Bjelica stacca nettamente Marcolin. Il primo inserisce in contemporanea Giannetti e Krvzic guadagnandone in ordine e concretezza. Il secondo toglie dal campo Del Prete ed Escalante, entrambi ammoniti, e getta in pasto agli avversari Sciaudone, fuori ruolo e conseguentemente poco performante, e Chrapek, modesto per doti tecniche quanto per dinamismo. Il Catania perde metri, fiducia e per poco non ci rimette l’intera posta. Datkovic svetta e pareggia, Migliore in comodo tap-in fa 1-2, e se non è un replay di Catania – Frosinone di sette giorni fa, la differenza sta solo nel punticino raggiunto in extremis dai siciliani. Male Gillet, involontario complice in entrambe le occasioni. Di lui Marcolin nel dopo gara dirà: «È un grande portiere ed il nostro titolare, tutti possono sbagliare». Questo il Catania lo sa bene, avendo sbagliato fin qui più di chiunque altro, perché non fosse per la penalizzazione inflitta al Varese, sarebbe ultimo in solitaria.
TABELLINO:
CATANIA (3-4-1-2): Gillet; Schiavi, Ceccarelli, Capuano; Del Prete (dal 14′ st Sciaudone) Escalante (dal 31′ st Chrapek), Rinaudo, Mazzotta; Rosina; Calaiò, Maniero. (Terracciano, Parisi, Sauro, Odjer, Piermarteri, Barisic). All.: Marcolin
SPEZIA (3-5-2): Chichizola; Datkovic, Piccolo, Bianchetti; Madonna (dal 20′ st Krvzic), Brezovec (dal 20′ st Giannetti), Juande, Bakic, Migliore; Situm, Catellani. (Nocchi, Milos, Valentini, Luna, Acampora, Canadjija, Cisotti). All.: Bjelica
MARCATORI: al 7′ st Maniero (C), al 27′ st Datkovic (S), al 44′ st Migliore (S), al 46′ st Calaiò (C).
AMMONITI: Escalante, Del Prete, Calaiò (C) Brezovec, Piccolo, Juande (S).
ESPULSI: nessuno.
ARBITRO: Munganiello di Pinerolo.
ASSISTENTI: Raparelli di Albano Laziale e Di Francesco di Teramo.
QUARTO UOMO: Guarino di Caltanissetta.
Incasso: 11.896 euro.