photo_lr_newsAl sit-in che si terrà oggi a Montecitorio, per la manifestazione a carattere nazionale, ci saranno pure i piccoli pescatori delle marinerie siciliane, mobilitati dall’Alpaa Cgil, associazione lavoratori produttori agroalimentari e della pesca, affiliata alla Flai. Ieri da Palermo sono partiti in pullman i piccoli imbarcatori di Porticello, Isola Femmine, Arenella, San Nicola, Termini Imerese, Cefalù, coinvolti nell’ultimo mese in assemblee e iniziative. “Un movimento che sta nascendo dal basso, organizzato dall’Alpaa Cgil, per portare avanti le vertenze da tempo aperte nei confronti del ministero della Pesca”, si legge in una nota. “E’ la prima manifestazione organizzata dalla Alpaa della Cgil, per dare voce alle richieste e ai bisogni dei piccoli pescatori, che non hanno tutele e per i quali è previsto ben poco – dichiara Enza Pisa, responsabile dell’Alpaa di Palermo – Pescatori che non possono più andare a pescare tranquillamente con gli strumenti in loro possesso perché una normativa restrittiva ha previsto il ridimensionamento della grandezza delle reti. E questa spesa aggiuntiva, nessuno riesce a sostenerla. Sono a Roma anche per chiedere una deroga, fino al 31 dicembre, ai vincoli previsti dal decreto ministeriale del 21 settembre, che ha previsto l’utilizzo di piccole reti, con maglia non superiore ai 18 centimetri”.

Una manifestazione “per portare allo scoperto le difficoltà nel far fronte a una crisi profonda del comparto della pesca in tutto il Paese”. Ma “a soffrire maggiormente sono i piccoli pescatori delle marinerie del Mezzogiorno, sui quali pesano alcune scelte “sbagliate” degli anni passati”. “Tra le richieste che l’Alpaa porta avanti c’è la correzione della ripartizione iniqua delle quote di pesca del tonno rosso, tutta concentrata a garantire posizioni monopolistiche delle grandi imbarcazioni a danno dei piccoli pescatori – aggiunge Enza Pisa – Per riconvertire le reti, che richiedono un investimento di 50 mila euro a rete, chiediamo in ambito regionale, anche con specifici bandi, l’individuazione di forme di sostegno per l’ammodernamento delle strutture”. E ancora, l’Alpaa chiede “la definizione di nuovi ambiti territoriali in cui adottare piani sperimentali per la pesca speciale, come ad esempio il “rossetto”, coinvolgendo in particolare quelle aree dove tale pesca è legata ad antiche tradizioni del territorio”.