news-rosaPotrebbe essere stabilita entro il fine settimana l’udienza in Corte d’Appello di Venezia per l’esame della richiesta di estradizione per Unal Erden il 45enne, medico turco con cittadinanza austriaca fermato il giorno di Pasqua a Mestre dalla Polizia sulla base di un mandato di cattura internazionale emesso dalla magistratura turca.

Erden avrebbe dovuto scontare in Turchia una pena per fatti legati al terrorismo e proprio per questo su di lui pendeva un provvedimento con richiesta di estradizione internazionale. La magistratura italiana, attraverso l’Interpol, potrebbe sentire nei prossimi giorni i magistrati turchi ed esaminare il fascicolo su Erden, per poi istruire la pratica di estradizione. L’uomo era in vacanza a Venezia con la famiglia (la moglie e i due figli), che ha già fatto rientro in Austria.

L’attività di Erden risale al 1994, quando partecipò all’affissione illegale di manifesti e striscioni e al lancio di bottiglie molotov ad Ankara; nel 1995, sempre in quella città, è stato autore di un attentato negli uffici della banca di Konia Street; inoltre, è stato indagato per essere ritenuto un reclutatore per conto dell’organizzazione terroristica Dhkp-C.

Erden, si trova attualmente, ristretto presso la locale Casa circondariale di Venezia, a disposizione della Corte d’Appello di Venezia, competente territorialmente. Inoltre, ha fatto sapere il questore Sanna, che a dare avvio all’operazione è stato il dispositivo informatico predisposto dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che direttamente mette in connessione le strutture ricettive di alberghi ed hotel con la banca dati Nazionale delle Forze di Polizia, sostituendo la vecchia “schedina di registrazione alberghiera” con l’inserimento diretto da parte degli operatori del settore dei dati identificativi degli ospiti e che, qualora coincidenti con le informazioni nella stessa conservati, fanno scattare il sistema di alert nella Sala Operativa 113 della Questura.