vitViterbo deve pensare in grande e proiettarsi al futuro con progetti innovativi e creativi. Con queste premesse la città dei Papi ha presentato il proprio  programma inoltrato al MIBACT riguardante il bando per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2016 e 2017. Questa mattina la presentazione in Comune da parte del sindaco Leonardo Michelini, dell’assessore alla Cultura Antonio Delli Iaconi, del  coordinatore del Comitato scientifico per la candidatura di Viterbo a Capitale della Cultura, Claudio Margottini, del prof. Mattioli, insieme a Gian Maria Cervo, Filippo Rossi ed al questore di Viterbo Lorenzo Suraci. Presenti anche alcuni appresentanti della giunta e del consiglio comunale ed i componenti del Comitato scientifico promotore della candidatura. Oltre 30 i progetti presentati nel programma, che vanno dai grandi eventi a quelli locali, dalle manifestazioni al chiuso a quelle in piazza, alle installazioni temporanee e permanenti.  Tali progetti, come ha speigato Margottini, sono inseriti in 9 cluster progettualiLo straordinario di Rosa con tutto ciò che concerne il trasporto,la realizzazione del nuovo Museo della Macchina etserno ed interno con forte interattività e l’esposizione  straordinaria della Macchina in tre piazze cittadine (piazza del Teatro, piazza del Comune e piazza San Lorenzo).

Il secondo cluster riguarda gli itinerari nella storia e nel paesaggio in cui rientrano Viterbo tra le muse, con un percvorso tra etruschi e romani, che sarà curato dalla Soprintendenza.

Il terzo clouster attiene alle immagini della città con le mostre su artisti importanti che hanno lavorato nelle chiese viterbesi come Michelangelo, Tiziano, Raffaello, Sebastiano del Piombo. “Abbiamo già preso accordi – ha spiegato Margottini – per portare a Viterbo 34 opere. Si tratterà di una mostra d’eccellenza”.

Il quarto cluster riguarda gli spettacoli dal vivo  con il rifinanziamento del Cinema Genio, mentre il quinto Viterbo ed il cammino di fede, con tutto ciò che è correlato alla via Francigena ed il cammino dell’arte fino alla street art. Al riguardo Margottini ha informato che è stato già contattato il Google Art Institute. Nel cammino di fede rientra anche il progetto delle porte di luce, per creare un’osmosi tra il centro storico e l’esterno con illuminazioni artistiche che riprodurranno su ogni porta versi di alcuni poeti, a simboleggiare un dialogo tra le varie realtà.

Il sesto cluster riguarda la creatività e l’imprenditorialità attraverso l’università della Tuscia e la Regione Lazio, il settimo la tradizione viterbese, l’ottavo gli scambi culturali internazionali, tra cui si inseriscono il gemellaggio con Avignone ed il progetto Virgil  con 5 mila studenti americani all’anno che soggiorneranno a Viterbo per un semestre estivo. Da evidenziare anche la mostra su Matteo Giovannetti.

L’ultimo cluster riguarda la comunciazione  con “Viterbo tema del dialogo, cammino della bellezza”.

“Siamo partiti dai progetti avviati dal 2013 ad oggi ed abbiamo visto che già 17 milioni di euro erano stati investiti dall’amministrazione comunale – ha precisato Margottini – E’ un’operazione si cui abbiamo scommesso tutti. Non è la gara a chi ha il monumento più bello, ma il programma più stimolante di grande innovazione. Abbiamo, quindi,  pensato ad un progetto identificabile su progetti già avviati”.

Margottini ha poi spiegato come la copertina del programma  ha come genius loci la Macchina di S. Rosa, che sarà all’Expo 2015. “Stiamo rilanciando una primavera viterbese – ha proseguito Margottini – riproponendo una sintesi etrusca, romana, medioevale e rinascimentale di Viterbo”.

“Candidare Viterbo a capitale italiana della cultura – ha affermato il sindaco – riconosce alla città un rilievo importante sotto tutti i punti di vista. Quando la Regione Lazio ha sostenuto la candidatura di Viterbo abbiamo fatto i salti di gioia – ha ricordato Michelini-  Dobbiamo pensare a grandi novità ed accetare le sfide, altrimenti non potremo mai pensare di essere competitivi. Questo progetto fa leva sulla creatività intellettuale”.

L’assessore alla Cultura Delli Iaconi ha rimarcato come questo programma sia frutto di un lavoro a più mani (giunta comunale, comitato scientifico, Università, Bic Lazio, associazioni culturali, Regione, Fondazioni, Enel, Elt).”E’ stato un percorso in cui tutti hanno offerto la propria collaborazione – ha detto –  Ci auguriamo di passare la fase di preselezione tra le 10 città. Con questo programma – ha concluso Delli Iaconi – noi abbiamo comunque già vinto, perchè si tratta di un progetto pluriennale che impegna l’amministrazione su un percorso sia di investimenti che di iniziative importanti. Inoltre, è un progetto autosostenuto,  c’è un equilibirio con la spesa di investimento”.

Tra i presenti GianMaria Cervo, che ha sottolienato le numerose azioni innovative in programma. “Alcune riprendono delle azioni fallite in passato come il Centro di produzione teatrale di Viterbo, fermo dal 1990, altre sono una serie di azioni innovative come la spettacolarizzazione di percorsi turistici inesplorati ed il Canone viterbese con la riscoperta di autori che hanno operato sul territorio viterbese”. “L’essere arrivati a questo punto – ha aggiunto Filippo Rossi – è già una vittoria con un lavoro fatto in modo altamente approfondito. Questo lavoro è già esso stesso patrimonio della città e vedere già il logo  con quella scritta è un punto fermo. Più di questo Viterbo non poteva dare”.

“Non è un libro dei sogni– ha ribadito Mattioli – perchè questi progetti avranno una copertura finanziaria”. Le risorse economiche dell’intero programma si avvalgono di forme di finanziamento pubblico proveniente da varie fonti pubbliche (statali, regionali, europee), ma è revisto anche l’intervento di istituzioni private (Fondazioni, associazioni di categoria, Enel e consorzi turistici come l’Elt).

Wanda CHerubini