Bandiera GreciaL’uscita della Grecia dall’euro “non è lo scenario più probabile e continuiamo a ritenere che un accordo alla fine verrà raggiunto entro la fine di aprile”. Anche perché il ritorno della dracma costituirebbe “un precedente” che avrebbe “effetti catastrofici per il futuro dell’Eurozona”. A sottolinearlo è un rapporto di Natixis Research, firmato da Jésus Castillo, che rimarca i rischi della Grexit, malgrado nelle ultime settimane si leggano sempre più spesso commenti secondo i quali un’uscita di Atene dall’euro sarebbe gestibile.

Le conseguenze “economiche e finanziarie dirette – avverte Natixis – paiono gestibili, ma non siamo nelle condizioni di stimare l’impatto che un evento simile avrebbe sulla fiducia degli agenti economici e degli investitori”.

In realtà, “malgrado la guerra di parole tra il governo greco e le controparti dell’Eurozona, nessuno vuole un’uscita della Grecia dall’Eurozona. La stessa Grecia non intende lasciare l’euro e il suo governo ha già mostrato di essere pragmatico, come durante la riunione dell’Eurogruppo di febbraio”.

Secondo il ricercatore di Natixis, “la Grecia probabilmente resterà nell’euro, anche se ottenere una nuova scadenza non risolverà i problemi sottostanti del Paese”. Malgrado la situazione dell’economia greca si stia deteriorando, “la situazione appare ancora gestibile. Tuttavia, senza alcun cambiamento a brevissimo termine, cioè prima della fine di aprile, le conseguenze dell’attuale crisi di liquidità potrebbero essere disastrose”, avverte Natixis.

I termini del problema, ricorda, sono ben noti: “Il governo greco non ha ricevuto alcuna risorsa dalle istituzioni internazionali dallo scorso agosto. Il Tesoro non può più permettersi di aumentare lo stock dei titoli a breve; alcuni pagamenti all’Fmi scadono nelle prossime settimane, prima dei rimborsi della prossima estate; le banche non possono più usare titoli di Stato greci per ottenere liquidità dalla Bce, poiché non sono più utilizzabili come collaterale; le banche greche, nel contempo, devono affrontare una significativa fuga dei depositi”.

Malgrado ciò, il governo guidato da Syriza conserva “un sostegno popolare molto forte” per il modo in cui sta negoziando con le istituzioni internazionali. “In un recente sondaggio, il 59% ha detto di ritenere che il governo non avrebbe potuto ottenere di più di quanto ottenuto finora. E il 63% ritiene che Alexis Tsipras è il politico più adatto a fare il premier (contro il 44% per l’ex primo ministro Antonis Samaras)”.