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Ai cubani Barack Obama piace davvero tanto, meno Raul Castro e molto meno Fidel, emerge da un sondaggio condotto senza l’autorizzazione del governo nel paese caraibico. Anche se bisogna precisare che solo il 39 per cento dei nuclei familiari a cui è stato presentato il questionario commissionato dal network tv Univision Noticias/Fusion in collaborazione con il Washington Post, una delle rare ricerche sull’orientamento dell’opinione pubblica a Cuba, ha accettato di rispondere. I tre quarti di chi lo ha fatto ha denunciato di sentire il bisogno di fare attenzione alle proprie parole.

Ecco quindi che a fronte dell’80 per cento dei cubani con parere positivo sul presidente americano (lo stesso indice gradimento di cui gode Papa Francesco), solo il 47 per cento ha una buona opinione del presidente in carica, che nei prossimi giorni incontrerà Obama a margine del summit delle Americhe a Panama, e il 44 per il lider maximo, su cui il 50 per cento dei cubani esprimere parere negativo. Più sfumate le emozioni dei cubani per gli Stati Uniti, con poco più della metà degli intervistati che lo considera un paese amico ma con la stragrande maggioranza che invoca un avvicinamento fra i due paesi.

Il 97 per cento delle persone che hanno accettato di rispondere al sondaggio ritiene che ci saranno benefici da migliori relazioni fra l’Avana e Washington, ma meno della metà crede che la détente diplomatica in corso fra i due paesi potrà portare le riforme politiche auspicate.

La maggioranza di loro non ha avuto problemi a esprimere parere negativo sul sistema politico (il 58 per cento è insoddisfatto del partito comunista e il 53 per cento del sistema politico in generale) e il disincanto per l’economia di stato, con otto cubani su dieci insoddisfatti per il sistema economico.

Più della metà delle persone intervistate il mese scorso, il 55 per cento, esprime il desiderio di lasciare il paese una volta per tutte, e la metà di loro per gli Stati Uniti (fra i cubani con meno di 35 anni la percentuale di chi vuole partire sale ai due terzi). In seguito alle graduali riforme economiche lanciate da Raul Castro più della metà dei cubani ha un familiare che ha avviato una attività economica e sette cubani su dieci vorrebbero avviarla. Più di nove su dieci vogliono la fine dell’embargo economico.