
“L’esempio di Emilio Barbarani – ha sottolineato il segretario generale della Farnesina Michele Valensise – non è isolato. Dai tempi di Guelfo Zamboni, che salvò molti ebrei a Salonicco durante la seconda guerra mondiale, ai nostri giorni non sono pochi i funzionari italiani che hanno preservato donne e uomini dalla persecuzione e dall’odio. Nell’agire secondo coscienza, essi hanno dimostrato una matrice culturale comune, radicata nei valori della politica estera italiana e nella nostra azione a tutela e promozione dei diritti umani”.
Il riconoscimento è stato attribuito a Barbarani in occasione della giornata europea dei giusti, proclamata dal Parlamento europeo “per commemorare coloro che si sono opposti con responsabilità individuale ai crimini contro l’umanità e ai totalitarismi”. Nell’incontro alla Farnesina gli studenti hanno illustrato le motivazioni che li hanno indotti a candidare il diplomatico italiano “che, come gli altri del passato, non ha cambiato la Storia, ma ha agito all’interno dell’unica dimensione nella quale avrebbe potuto muoversi, quella delle sue mansioni, del suo senso di responsabilità, senza temere per la sua vita, né aspettandosi ricompense”.