Grazie ugualmente Vale46. Alla prossima.
Grazie ugualmente Vale46. Alla prossima.

No, non è un errore pensare che Marquez sia il compagno di squadra di Lorenzo e neppure le carene diverse in colore e sostanza possono negare quanto oggi ci tocca scrivere, mettendo a nudo la peggiore sportività mai vista. E così Lorenzo vince il mondiale, grazie anche alla partenza dall’ultima fila di Valentino Rossi e al grande aiuto ricevuto da Marquez, che nello scorso Gran Premio ha fatto di tutto per ostacolare il “Dottore” e che oggi invece, nonostante visibilmente era più veloce del maiorchino, non ha mai tentato, neppure per finta, di effettuare un solo sorpasso nei confronti di quello che sarebbe dovuto essere un rivale, ma che invece è risultato un amico da aiutare a tutti i costi contro il campione di Tavullia. Non è una questione di puro campanilismo: qui il fatto di essere italiani e tifare un italiano poco conta. E’ la credibilità di quello che dovrebbe essere uno sport, e invece risulta il luogo dove consumare idiote vendette, che rende vana la speranza di vedere in gioco, prima di tutto, la correttezza e la voglia di fare davvero il risultato per il quale corri. Così Marc Marquez si rivela piccolo piccolo e accelera solo quando Pedrosa lo attacca e lo passa, dopo una rimonta che dimostra che i due della Honda potevano fare la differenza e potevano vincere e fare secondo posto senza problemi. Invece il campione del mondo in carica (prima dell’ultimo giro del Gp di Valencia), ripassa con forza il suo vero compagno di squadra e ritorna a fare il tappo per difendere Lorenzo e la sua leadership. Se questo è sport, se questo è il modo di misurarsi con le proprie capacità, allora significa che il pilota di Cervera “vale” davvero poco. Il veleno ammorba il motomondiale… La stupidità lo distrugge. Grazie Marquez: ora sappiamo bene da cosa tenerci lontani quando parliamo di campioni.