Un gol per tempo è valso un punto per parte. Gli ospiti, passati in vantaggio nel finale di primo tempo, si sono fatti raggiungere da un gol di Plasmati, quando ormai sembrava fatta.

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dal Massimino, Simone Toninato – Separate sulla carta da otto punti (ma senza il -11 il Catania sarebbe avanti di 3), le due squadre giungevano al derby, provenendo rispettivamente da una sconfitta, gli etnei, e da un pari, gli agrigentini. In virtù dell’1-1 maturato al “Cibali”, il divario in graduatoria rimane immutato.
Tra le siciliane è stata una bella partita, anche se in quanto a emozioni la seconda frazione ne ha regalate decisamente di più rispetto alla prima. Fatto dovuto probabilmente all’allungamento delle due squadre, impegnate a raggiungere i reciproci obiettivi: chi difendeva il vantaggio, ha contemporaneamente cercato il raddoppio e chi aveva da recuperare ha avanzato il proprio baricentro per acciuffare il pari. La squadra di Legrottaglie ha più volte cambiato pelle, mantenendo sempre un quartetto difensivo, ma mescolando e rimescolando gli altri sei giocatori di movimento. Il gol di Zibert, bel destro da fuori, è stato il giusto premio per il coraggio mostrato nel giocarsela a viso aperto dal primo all’ultimo minuto con l’undici probabilmente meglio attrezzato del raggruppamento. L’unico errore dell’Akragas è stato quello di non chiudere definitivamente i conti quando ne ha avuto la possibilità. Cristaldi e Leonetti, a metà ripresa, avrebbero potuto affondare il Catania, appannato e in un periodo infelice a seguito delle sconfitte ravvicinate di Caserta e Castellammare, ma non lo hanno fatto, concedendo ai padroni di casa una chance che gli stessi non si sono fatti sfuggire. Agli etnei va dato il merito di essere rimasti a galleggiare fino a tre primi dal termine, quando Plasmati ha bucato Vono di sinistro, riprendendo una partita lì lì per sfuggire di mano. Alla luce dei due salvataggi di Sabatino (il secondo ha del prodigioso) e della traversa colpita da Caetano in pieno recupero, l’equa divisione della posta in palio appare come il risultato più giusto. Sarebbe stata troppo severa la punizione che Leonetti, superando in pallonetto Bastianoni, stava per impartire alla squadra di Pancaro, non ci fosse stata la provvidenziale deviazione in corner di Ferrario.

CATANIA (4-3-3): Bastianoni; Parisi, Pelagatti, Ferrario, Nunzella; Lulli (dal 17’ st Musacci), Agazzi, Scarsella (dal 30’ st Plasmati); Russotto, Caetano, Falcone (dal 30’ pt Calderini). (Ficara, Bacchetti, Garufo, Sessa, Russo, Barisic, Di Grazia, Rossetti) All. Pancaro.

AKRAGAS (4-2-3-1): Vono; Salandria, Marino, Capuano, Sabatino; Zibert, Vicente; Leonetti, Mauri (dal 27’ st Almiron), Madonia (dal 44’ Di Piazza); Cristaldi (dal 36’ st Savanarola). (Maurantonio, Blandi, Roghi, Fiore, Alfano, Capraro, Lo Monaco) All. Legrottaglie.

RETI: 41’ pt Zibert (A), 42’ st Plasmati (C).
AMMONITI: Lulli, Parisi (C), Leonetti, Madonia, Capuano, Vicente (A).
ESPULSI: nessuno.
ARBITRO: Mainardi di Bergamo.
ASSISTENTI: Della Vecchia di Avellino e Mangino di Roma 1.
OSSERVATORE ARBITRALE: Ghizzoni di Reggio Emilia.
SPETTATORI: 11.506 (6.030 paganti, per un incasso di 33.480 euro).