Banca-dItalia-Su denuncia Adusbef e Federconsumatori, la procura di Roma ha aperto un’inchiesta sull’operato di Bankitalia. Lo rendono noto le due associazioni. “Le evidenti responsabilità dell’omessa vigilanza nei casi di Banca Marche, CariFerrara, CariChieti, Banca Etruria, e di altre due banche venete, denunciate a nove procure della Repubblica saranno accertate dalla procura di Roma, che ha aperto un’inchiesta su Bankitalia”, si legge in una nota delle due associazioni di consumatori.

Adusbef e Federconsumatori che avevano ipotizzato i reati di truffa, appropriazione indebita, e omessa vigilanza ringraziano il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone “per la sensibilità dimostrata verso una truffa gigantesca e annesso esproprio criminale del risparmio, che ha ridotto sul lastrico 130.000 famiglie vittime di Bankitalia, che ha portato una vittima ad impiccarsi ad una ringhiera dopo aver perso sudore e sacrifici di una vita, con analogo esproprio di altri 208.000 azionisti di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza”.

I vertici di Bankitalia, “a cominciare dal governatore Ignazio Visco e dal capo della Vigilanza Carmelo Barbagallo, non possono più restare al loro posto per l’evidente inidoneità a tutelare il bene sacro del risparmio, per non far replicare tra qualche anno, le tragedie del risparmio tradito, come già accaduto 10 anni fa con i crac di Cirio, Parmalat e dei tango bond. Se questi signori non avranno la sensibilità di dimettersi, devono essere destituiti per decreto, assieme a Giuseppe Vegas presidente Consob per non far restare impunito il risparmio tradito e la fisico al collasso nelle banche”, si sottolinea.

Adusbef e Federconsumatori – la cui delegazione parteciperà oggi al sit in a Firenze delle vittime di Bankitalia e delle banche – , chiedono “il rimborso integrale dei risparmi rubati, attingendo dai conti economici di Bankitalia e dai dividendi pari a 380 milioni annui pagati alle banche socie, ritenendo inaccettabile l’elemosina di Stato concessa da arbitri incostituzionali, non essendo tollerabile confondere diritti e dignità con elargizioni elemosinali”.