poliziaItalia. A Pontassieve le Forze dell’Ordine hanno organizzato un sit-in allo scopo di riuscire ad avere un dialogo con Renzi,  per lamentare   la mancata audizione delle Organizzazioni Sindacali, esplicitamente prevista dalla legge che stabilisce l’obbligo di convocazione delle Organizzazioni Sindacali delle Forze di Polizia per una consultazione in occasione della predisposizione del documento di programmazione economico-finanziaria e prima della deliberazione del disegno di legge di bilancio.  Leggete che cosa è accaduto  “A Pontassieve hanno tentato di zittirci in ogni modo, ci hanno trattato come non si fa con i più pericolosi delinquenti, ma questo dimostra solo una folle e clamorosa paura del confronto. Abbiamo solo e sempre chiesto di essere ascoltati come è previsto dalla legge che altri hanno violato ignorando le nostre continue richieste di incontro, e per tutta risposta sentiamo dire che c’era pericolo di infiltrazioni nella nostra manifestazione? E’ un delirio degno solo di chi non è capace di intendere e volere e che quindi non può certamente fare il lavoro che fa. A Pontassieve abbiamo manifestato le nostre ragioni, abbiamo chiesto di smetterla con le bugie, proprio mentre qualcuno pronunciava l’ennesima incredibile e delirante frottola”.  Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia,  al termine del sit-in organizzato oggi a Pontassieve assieme a Sap, Consap, Sappe ed altri, per lamentare   la mancata audizione delle Organizzazioni Sindacali, esplicitamente prevista dalla legge che stabilisce l’obbligo di convocazione delle Organizzazioni Sindacali delle Forze di Polizia per una consultazione  in occasione della predisposizione del documento di programmazione economico-finanziaria e prima della deliberazione del disegno di legge di bilancio. La manifestazione, comunicata ed autorizzata da tempo, doveva svolgersi in piazza Vittorio Veneto, nei pressi (600 metri…) dell’abitazione del premier,  ma stamane è stata invece spostata a circa un chilometro di distanza su precisa disposizione del Questore secondo cui, fra l’altro, i promotori avrebbero stimato una partecipazione di circa 400 persone e che: “…tale concentrazione incontrollata di persone a breve distanza dal cennato obiettivo sensibile …  può costituire utile occasione per l’infiltrazione di eventuali soggetti intenzionati a porre in essere azioni delittuose in danno del sopracitato obiettivo (cioè la casa di Renzi).

“Abbiamo annunciato fin da subito che non sarebbero state presenti più di 250 persone – smentisce invece Maccari -, e questa prescrizione, comunicataci vergognosamente solo stamane a mezz’ora dal sit-in e dopo innumerevoli tentativi di farci desistere dall’iniziativa messi in atto nella giornata di ieri praticamente da chiunque tranne che da Babbo Natale, risulta ancor più ridicola e vergognosa se solo    si considera che a manifestare erano Appartenenti alle Forze dell’Ordine. Siamo noi che proteggiamo  gli obiettivi sensibili, noi che proteggiamo Renzi e tutti gli altri, siamo noi e solo noi. Noi che ci chiamiamo per nome uno con l’altro, noi che il nostro mestiere lo sappiamo fare e la legge la conosciamo bene a differenza di altri. E’ un oltraggio intollerabile ciò che è stato scritto contro dei Servitori dello Stato che hanno solo chiesto pubblicamente, e per l’ennesima volta, un semplice e leale confronto con chi   ci governa, negatoci ancora fino a ieri nonostante la nostra assoluta disponibilità a non manifestare se ci avessero concesso un incontro che la stessa legge prevede ma che invece continua ad essere pervicacemente rifiutato. Questa nostra democrazia, alla quale votiamo la vita e per la quale moriamo    ogni giorno, purtroppo, sta davvero assumendo sempre di più i connotati di una dittatura in cui non solo il dissenso, ma ancor prima di questo anche il solo confronto non è proponibile. Prima di negarci il confronto e toglierci la libertà di parola, però, dovrebbero almeno cambiare le leggi che ancora ce li garantiscono”.

“Oggi – conclude Maccari – abbiamo solo avuto l’orrenda certezza che il Presidente del Consiglio  e tutta la sequela di tirapiedi che si porta dietro hanno il solo ed unico desiderio di cancellarci e zittirci.  Ma non capiscono che noi siamo solo la voce di migliaia e migliaia di uomini e donne che tengono in piedi questo loro grande personale balocco in cui hanno trasformato l’Italia”.