Un Caetano impeccabile consente ai siciliani di chiudere bene l’anno solare. Per la squadra di Grassadonia la classifica è improvvisamente diventata difficile.

stadio-cataniadal Massimino di Catania, Simone Toninato – Servivano risposte dalla squadra di Pancaro. Sono arrivate. Il Catania visto nella partita che precede le vacanze natalizie è una squadra quadrata, concreta e terribilmente diversa rispetto a quella delle ultime volte. Ha iniziato tenendo in mano il pallino del gioco e nella stessa maniera ha finito, concedendo poco all’avversario e creando molto, basti pensare che nei primi 45’ i locali hanno segnato due reti e ottenuto nove calci d’angolo. Non serve una calcolatrice per dire che almeno undici tentativi, tra tiri, rimpalli e respinte, sono stati fatti.

Pancaro, finalmente, può sorridere, perché dopo parecchie giornate i rossoazzurri si sono tirati fuori dalla zona retrocessione, per una ventina di ore almeno: Akragas e Ischia giocheranno domani con Melfi e Catanzaro. Questo, considerando sempre (faccenda trita e ritrita) che senza “zavorra” gli etnei occuperebbero la terza piazza a un tiro di schioppo dalla Casertana leader.

La partita del Cibali, ha regalato tanti personaggi. Il primo è Calil, che ha segnato una doppietta e si è ripreso lo scettro di capocannoniere del girone superando il foggiano Iemmello. Il brasiliano ha battuto Marruocco prima sfruttando il cross da destra di Russotto, poi ha replicato concretizzando il servizio, dalla medesima fascia ma nella porta opposta, di Garufo. Il secondo è Liverani, autore di un paio di interventi degni di nota. Tornato titolare dopo le tante domeniche passate all’ombra di Bastianoni – nel quale è comunque riposta la fiducia del tecnico – ha dimostrato, eccome, di poter essere il numero uno di questo Catania. Il terzo è Marruocco. L’estremo difensore campano ha realizzato il sogno che tutti i portieri custodiscono in un cassetto, ma che non hanno mai il coraggio di tramutare in realtà. Approfittando di un buco appena fuori area è partito palla al piede, ha percorso oltre metà campo e ha cercato di beffare il collega con un pallonetto dalla distanza. La sua conclusione è finita comoda tra le braccia di Liverani: è bastata l’iniziativa per guadagnarsi gli applausi di tutto lo stadio. A trentasei anni, l’augurio è che possa avere altre occasioni per ritentare.

CATANIA (4-3-3): Liverani; Garufo, Pelgatti, Bergamelli (dal 37’ st Ferrario), Nunzella; Scarsella (dal 32’ st Lulli), Musacci, Agazzi; Russotto, Caetano (dal 40’ st Russo), Falcone. (Ficara, Bacchetti, Sessa, Castiglia, Plasmati, Di Grazia, Barisic, Calderini, Rossetti) All. Pancaro.

PAGANESE (4-3-3): Marruocco; Grillo (dal 12’ st Di Massa), Rosania, Magri, Sorbo; Fortunato (dal 42’ pt Beradino), Carcione, Deli (dal 32’ st Martinello); Cunzi, Gurma, Cicirelli. (Esposito, Di Massa, Acampora, Bernardini, Berardino, Trotta, Martinello, Amoruso) All. Grassadonia.

RETI: 25’ pt e 36’ st Caetano, 29’ pt Pelagatti.

AMMONITI: Russotto, Agazzi (C). Fortunato, Cicirelli, Di Massa (P)

ESPULSI: Lulli (C).

ARBITRO: Mastrodonato di Molfetta.

ASSISTENTI: Rotondale di L’Aquila e Bernabei di Tivoli.

OSSERVATORE ARBITRALE: Perrone di Agrigento.

SPETTATORI: 7.636, per un incasso di 12.107 euro.