ITS-Carabiniere-and-ESPS-Victoria-refuelling-from-USNS-Laramie-Nel mare al largo delle coste somale e Oceano Indiano continua il pattugliamento delle navi da guerra  internazionali inviate a contrastare il fenomeno della pirateria marittima. In questa parte del mondo un centinaio di unità navali di diverse Marine Militari di ben 42 Paesi operano riunite in missioni internazionali o singolarmente per garantire la libera navigazione in quelle acque. Una di queste missioni è Atalanta. In accordo con le risoluzioni ONU 1846 (2008) e 1851 (2008), l’Unione Europea si è impegnata nel contrasto del fenomeno della pirateria nell’area Golfo di Aden e bacino somalo. Con la Council Joint Action 2008/251 del 10 novembre del 2008, l’UE ha istituito di fatto la prima operazione militare a carattere marittimo a guida europea: l’Operazione Atalanta. Attualmente, l’Operazione Atalanta può contare su una decina di Navi dislocate in area destinate alla sorveglianza ed al riconoscimento di attività sospette riconducibili al fenomeno della pirateria marittima. Un lavoro che sarebbe reso molto più difficile se non vi fossero distribuite nell’area anche diverse navi di approvvigionamento della Marina Militare statunitensi. Queste unità navali costituiscono un grande sostegno soprattutto per la missione antipirateria europea ‘Atalanta’. Con il loro supporto le navi approvvigionamento USA consentono alle unità navali da guerra europee di mantenere  costante la loro presenza in mare, e di conseguenza contribuiscono al rafforzamento della sicurezza marittima nella regione del bacino somalo dove fino a qualche anno fa impazzavano i pirati somali. Una di queste navi è la USNS Laramie che proprio nei giorni scorsi ha assistito, con un rifornimento combinato, la nave ammiraglia della missione Atalanta, l’italiana ITS Carabiniere e la spagnola ESPS Victoria.

Ferdinando Pelliccia