virusPerché i maschi si vaccinano contro il Papillomavirus umano? A indagare sulle ragioni che li spingono a proteggersi dall’Hpv è uno studio congiunto dell’Istituto dermatologico San Gallicano (Isg) di Roma e dell’Istituto superiore di sanità, pubblicato su un numero monotematico di ‘Human Vaccine Immunotherapeutics’, dedicato al Papillomavirus.
I ricercatori hanno valutato le motivazioni della propensione a sottoporsi all’iniezione-scudo col vaccino quadrivalente anti-Hpv. Sono stati arruolati 423 maschi che fanno sesso con maschi (Msm) ed eterosessuali a rischio di infezioni a trasmissione sessuale, afferenti al Centro per le infezioni sessualmente trasmesse (Ist) dell’Isg. I risultati – riferiscono dal San Gallicano – hanno mostrato che a determinare la decisione di vaccinarsi fra gli Msm è la consapevolezza delle possibili conseguenze gravi dell’infezione, come il cancro genitale o la condilomatosi genitale, insieme alla conoscenza dei benefici che il vaccino offre. Mentre tra i maschi eterosessuali, a giocare un ruolo fondamentale nella decisione a vaccinarsi sarebbe la sola esperienza di vaccinazioni già ricevute da adulti per altre infezioni, come l’influenza, l’epatite o malattie del viaggiatore.
Sulla propensione alla vaccinazione quadrivalente – si sottolinea nella nota – erano state già raccolte molte informazioni tra le adolescenti e le donne adulte, ma pochi dati erano ancora disponibili tra i maschi europei e a maggior rischio di infezione da Hpv.
“Diversi studi erano già stati condotti per misurare la propensione dei maschi alla vaccinazione anti-Hpv – precisa Massimo Giuliani, coordinatore dello studio per il San Gallicano – ma solo pochissimi erano stati condotti in Europa in centri per le Ist e nessuno di questi aveva previsto una indagine contemporanea su maschi etero e Msm, per verificare eventuali differenze nella propensione alla vaccinazione. Inoltre nessuno studio aveva ancora utilizzato il metodo statistico sofisticato da noi applicato, per uno studio di partecipazione a programmi vaccinali”.
“Sapevamo che era importante conoscere meglio quanto anche i maschi conoscessero sull’infezione da Hpv – afferma Antonio Cristaudo, direttore del Centro Ist del San Gallicano – soprattutto alla luce dell’aumento dell’incidenza delle patologie Hpv-correlate anche nella popolazione maschile. Gli importanti risultati dello studio potranno consentirci di predisporre strategie utili per migliorare la propensione dei maschi a rischio alla vaccinazione volontaria anti-Hpv, una volta che questa verrà resa disponibile gratuitamente anche nel Lazio, sulla scorta dell’esempio di altre Regioni italiane”.
“Presso i nostri istituti – concludono dal San Gallicano – è possibile effettuare la vaccinazione sia per femmine presso l’Hpv Unit, sia per i maschi presso il Centro Ist”.