newyorkNel mondo visionario di Verdiana Patacchini, ogni opera d’arte diventa una ricerca continua e si trasforma in una visione poetica e immaginaria. Umbra di origine e romana di adozione, Verdiana, in arte “Virdi”, ha vissuto negli ultimi anni tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove le sue opere sono molto apprezzate. Immagini antropomorfe, evocazioni di figure e di scritte: alle sue opere è dedicata la mostra “Unconscious Mind”, che verrà inaugurata il 17 marzo al Consolato generale d’Italia a New York. Nell’esposizione, curata da Roberta Buldini (Emmeotto Arte), l’artista trasforma la percezione della realtà in immagini pittoriche, attraverso una tecnica mista, attenta alla qualità del segno, del colore e della materia, che non si limita a rappresentare le cose per quello che sono, ma evoca le visioni, “gli assoluti”, come li definisce Verdiana, del proprio essere artista. “Sono affascinata da una visione primitiva del mondo – dice Virdi – dove l’investigazione sulla qualità del segno, del colore e della materia riveli istintivamente delle immagini. E poiché l’immaginazione si nutre di realtà, tutto ciò che mi circonda ispira il mio lavoro”.