Tredici persone, tra italiani e moldavi cinque persone sono state arrestate con l’accusa di avere organizzato e partecipato alla rapina compiuta a Verona lo scorso 18 novembre al museo di Castelvecchio, dove banditi armati avevano trafugato 17 dipinti di pittori famosi, tra cui Tintoretto, Rubens, Mantegna. Le opere d’arte sarebbero già state individuate in Moldavia.

E dieci arresti sono stati eseguiti proprio nel Paese dell’Est, mentre tre a Verona, tra cui il basista: sarebbe coinvolto anche un vigilante. La sera del colpo tre banditi avevano fatto irruzione nel museo all’ora di chiusura, con il sistema di allarme non ancora inserito e dopo avere immobilizzato la guardia giurata e un’addetta alla biglietteria avevano trafugato 17 opere d’arte. I banditi poi erano fuggiti a bordo dell’auto della guardia giurata dopo avere caricato i dipinti.

Tosi, risultato positivo grazie a rapida azione forze dell’ordine

“Fin dall’inizio era evidente che vi era una responsabilità da parte di chi era preposto alla sorveglianza del Museo; falle palesi sulle procedure che andavano seguite e troppe coincidenze “fortunate” non lasciavano dubbi sulla presenza di un basista all’interno. Per quanto mi riguarda sono sempre rimasto aggiornato sul procedere delle indagini che, ancora una volta, hanno portato ad un positivo risultato, frutto della decisiva e rapida azione delle Forze dell’Ordine e della Magistratura che hanno dimostrato costanza e determinazione nella risoluzione del caso”. Così il sindaco di Verona, Flavio Tosi commenta gli arresti compiuti oggi dalle forze dell’ordine per il furto dei quadri al Museo Castelvecchio dello scorso 18 novembre.

“Un ringraziamento sentito, quindi, va rivolto all’Arma dei Carabinieri, per lo straordinario lavoro svolto, agli inquirenti tutti e a quanti, in buona fede, in questi mesi hanno sostenuto e sollecitato le indagini, che nel frattempo continuavano opportunamente nel silenzio, mantenendo viva l’attenzione sul caso ed impedendo che l’interesse della pubblica opinione con il tempo venisse meno”, sottolinea Tosi.