Apre Calil (rigore), chiude Russotto, in mezzo un’incornata di Gustavo. La prima vittoria targata Moriero arriva al quarto tentativo, dopo sette turni consecutivi in cui il Catania aveva mancato l’appuntamento con i tre punti.

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Dal “Cibali” di Catania – Simone Toninato – Nel giorno in cui il calcio perde il suo “profeta” (Johan Cruyff), Catania e Messina danno vita a un derby noioso almeno per un tempo.

Agli etnei si chiedeva la prima vittoria dall’insediamento di Moriero in panchina, di contro ai messinessi anche un punto sarebbe andato bene. Alla fine ha vinto il Catania, che pure aveva giocato meglio nell’ultima gara interna contro la Juve Stabia, ma in quel caso era finita 1-1.

Sul rettangolo del “Cibali”, le due squadre si sono affrontate scegliendo un assetto speculare (4-3-3 per entrambe), pur non riuscendo a proporre quel gioco spettacolare che il modulo prevederebbe. Calil è riuscito a bucare Berardi solo dal dischetto, calciando un rigore che peraltro si era lui stesso procurato. Fin lì c’era stato soltanto un tiro degno di nota: conclusione dalla distanza di Musacci, finita alta. Scrivere che per quanto concerne la prima frazione non sia accaduto null’altro, rende bene l’idea della pochezza di emozioni dei primi 45’.

Non che nella ripresa i ventidue abbiano fatto fuoco e fiamme, intendiamoci, ma almeno le due segnature (una per parte), non sono nate da palle inattive. Prima gli ospiti hanno trovato il pari: incornata di Gustavo su cross di Giorgione, poi Russotto ha riportato avanti il Catania a una decina di minuti dal triplice fischio. L’ala romana si è involata sulla fascia sinistra e ha battuto Berardi con un diagonale a pelo d’erba, finalizzando al meglio il contropiede rossoazzurro.

Il resto della scena è stato dedicato alle sostituzioni (i tecnici le hanno sfruttate tutte e sei) e all’espulsione di Ionut, maturata a risultato acquisito, dopo che nell’arco dei 90’ il sig. Piccinini aveva estratto soltanto tre cartellini gialli.

TABELLINO

CATANIA (4-3-3): Liverani; Garufo, Bergamelli, Bastrini, Nunzella; Castiglia, Musacci, Di Cecco (dal 30’ s.t. Lupoli); Russotto, Calil (dal 47’ s.t. Ferrario), Falcone (dal 30’ s.t. Calderini). In panchina: Bastianoni, Pelagatti, Agazzi, Pessina, Felleca, Gulin. All. Francesco Moriero.

MESSINA (4-3-3): Berardi; Ionut, Martinelli, De Vito, Barilaro (dal 32’ s.t. Zanini); Giorgione, Baccolo (dal 32’ s.t. Russo), Fornito; Gustavo, Tavares, Biondo (dal 7’ s.t. Padulano). In panchina: Addario, Mileto, Fusca, Masocco, Scardina, Cocuzza, Lia. All. Raffaele Di Napoli.

ARBITRO: Piccinini di Forlì. Assistenti: Rossi di La Spezia e Imperiale di Genova.

RETI: Calil (C) (rig.) al 38’ p.t.; Gustavo (M) al 19’, Russotto (C) al 35’ s.t.

NOTE: le due squadre hanno osservato un minuto di silenzio in memoria di Mino Licordari, Mario Petrina e delle studentesse Erasmus coinvolte nell’incidente di Terragona. Ammoniti: Calil (C); Baccolo, Giorgione (M). Espulso: Ionut (M). Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’. Angoli: 1-3.