Succede tutto nel primo tempo: il Catania gioca ma non vince, la Juve Stabia non gioca, ma pareggia. A Bombagi risponde Diop, autore dell’unica conclusione stabiese.

 

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dal nostro inviato a Catania – Simone Toninato – . Dopo l’esordio con sconfitta a Martina Franca, a Moriero si chiedeva (pretendeva) di vincere. Non ci è riuscito, ma le colpe non sono le sue. Il Catania ha giocato una delle migliori partite di questo campionato – nel primo tempo, almeno -, se non la migliore in assoluto, ma ha scialacquato tante, troppe occasioni.

Gli errori di Calil sono una prova inconfutabile di quanto detto. Il brasiliano, comandante del Catania che funzionava a inizio stagione è divenuto primattore di quello che non funziona più. Ha avuto due palle gol nitide ma le ha sprecate entrambe, la terza se l’è fatta neutralizzare da Russo.

Bombagi lo ha “sostituito” nei panni di uomo gol: una di quelle scelte di totale paternità del tecnico leccese, che ha proposto Agazzi e Di Cecco interni e Russotto e Falcone sulle fasce laterali del suo 4-2-3-1. Il trequartista etneo, servito da Garufo ha colpito a un quarto d’ora dall’intervallo costringendo alla resa l’estremo difensore stabiese, che aveva retto all’affondo di Falcone: deviazione in corner.

Le vespe, in tenuta bianca, hanno giocato poco e male, ma hanno portato via un punto dal catino del Cibali mantenendo le cinque lunghezze di vantaggio sui siciliani, che poi sono anche i primi degli ultimi: in zona play out. Il pari lo ha firmato Diop che ha avuto il tempo, libero com’era in mezzo all’area, di colpire male di testa, farsi respingere la prima conclusione da un difensore, aggiustare la mira e bucare Liverani con un tocco ravvicinato.

Nei secondi quarantacinque minuti è successo poco o nulla, perché agli ospiti andava benissimo il pari e i locali avevano esaurito la benzina che neanche gli avvicendamenti di Calderini, Castiglia e Lupoli hanno saputo ridare. È finita tra i fischi, che, neanche troppo lentamente, stanno via via lasciando spazio all’indifferenza: la peggiore tra tutte le cose. Di questo passo il Catania si troverà solo, con tutti i suoi rimpianti.

TABELLINO

CATANIA (4-2-3-1): Liverani; Garufo, Ferrario, Bergamelli, Nunzella; Agazzi (dal 40’ s.t. Castiglia), Di Cecco; Falcone (dal 40’ s.t. Lupoli), Bombagi, Russotto (dal 32’ s.t. Calderini); Calil. In panchina: Bastianoni, Pelagatti, Musacci, Pessina, Gulin, Felleca, Plasmati, Bastrini. All. Francesco Moriero.

JUVE STABIA (4-4-2): Russo; Cancellotti, Romeo, Carillo, Contessa; Nicastro, Maiorano (dal 49’ s.t. Gomez), Obodo, Lisi (dal 39’ s.t. Grifoni); Del Sante (dal 1’ s.t. Izzillo); Diop. In panchina: Polito, Navratil, Atanasov, Rosania, Liotti, Gatto. All. Nunzio Zavatteri.

ARBITRO: Schirru di Nichelino. Assistenti: Greco di Macerata e Mangino di Roma1.

RETI: Bombagi (C) al 27’, Diop (J) al 38’ p.t.;.

NOTE: spettatori e incasso non disponibili. Ammoniti: Falcone, Russotto (C); Cancellotti, Obodo (J). Espulso Ferrario (C). Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’. Angoli: 8-0.