vigili_fuoco_notte_fgDue squadre di vigili del fuoco, quattordici uomini, coadiuvati da vari mezzi, tra cui due autobotti, stanno lavorando per ridurre i danni ambientali causati da uno sversamento di petrolio avvenuto ieri sera intorno alle 19 alla Iplom, in località Fegino, nell’entroterra genovese. Ieri sera erano intervenute sette squadre. Secondo i primi accertamenti, da una condotta del deposito Iplom sarebbe fuoriuscito del petrolio riversandosi nei rii Pianego e Fegino e da quest’ultimo nelPolcevera.

I vigili del fuoco hanno immediatamente collocato le panne anti-inquinamento e coperto il petrolio con speciali schiumogeni. Diverse decine di metri cubi di greggio hanno raggiunto il Polcevera; le barriere protettive disposte anche dai vigili del fuoco in più punti lungo il torrente hanno permesso di minimizzare l’impatto sul mare, dove la Capitaneria di Porto sta fotografando la situazione.

Questa mattina è stata parzialmente riaperta al traffico via Borzoli. I tecnici del territorio del dipartimento Arpal di Genova, che hanno la qualifica di Ufficiali di Polizia Giudiziaria, conducono le indagini per conto della Magistratura: si tratta di una decina di specialisti, suddivisi in tre squadre impegnate nel punto dell’incidente, presso il Porto Petroli e l’impianto di Busalla.

C’è preoccupazione per la presenza di gas e vapori causata dallo sversamento di petrolio. Un timore che riguarda la salute della popolazione “come dimostra la scelta di tenere chiusa la scuola, perché questi gas e vapori sono cancerogeni e al momento si avvertono a km di distanza. Si sta cercando di ridurli utilizzando gli schiumogeni. Ci auguriamo che l’esposizione delle persone sia minima e che il vento aiuti a trascinare via i vapori”, spiega all’Adnkronos Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria.

“Uno degli sversamenti più importanti della zona, peggiore di quello del 2012 – aggiunge Grammatico – lo sversamento è durato per parecchie ore, sono riusciti a interrompere il flusso solo stanotte all’una e adesso stanno cercando di contenere la massa oleosa che grazie all’intervento della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, non ha raggiunto il mare”.

C’è poi la questione ambientale, “perché quando parliamo di letti di fiumi e torrenti parliamo di falde acquifere, fauna e flora. Noi chiediamo che l’azienda garantisca un’operazione di bonifica”, conclude Grammatico.