Il conflitto “congelato” in Nagorno-Karabakh, tra Armenia e Azerbaigian, in realtà non ha mai trovato “pace”, si è soltanto leggermente sopito, è stato meno intenso e per questo motivo è sparito dalle pagine dei media internazionali. Oggi, che si stanno scatenando nuovamente importanti combattimenti dal cessate il fuoco del 1994, il conflitto è tornato ad essere “acceso” e a risvegliare il gota dell’informazione mondiale.
La guerra, iniziata a causa di dispute territoriali ed etniche tra armeni e azeri e che finora è costata la vita a piú di 30,000 persone, è iniziata nel 1991, quando è giunta a maturazione la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Con il supporto delle armate russe, le forze armene hanno alla fine raggiunto la vittoria ma, le tensioni che hanno all’inizio scatenato il conflitto, nel tempo, sono continuate ad aumentare, piuttosto che a svanire.
Il Nagorno-Karabakh non è mai riuscito a riprendersi dagli intensi combattimenti avvenuti tra il 1991 e il 1994. La maggior parte dell’autoproclamata repubblica rimane in rovine e anche le zone una volta abitate, con l’eccezione della capitale Step’anakert, altamente militarizzata, sono simili a città fantasma, piene di abitazioni bruciate e palazzi decadenti sormontati da una vegetazione che ormai regna sovrana, una volta appartenuti agli azerbaigiani che si sono dati alla fuga verso luoghi più sicuri. Un tour nelle campagne vicino al fronte di guerra di oggi e dove in passato sono avvenuti scontri violenti, rivela un paesaggio ricoperto da carri armati arrugginiti, distrutti durante i combattimenti, circondati dalle croci delle migliaia vittime di guerra. Nelle ultime ore, prima della nuova tregua decretata unilateralmente dall’Azerbaigian, altre 30 vittime si contano sul campo… E non saranno certamente le ultime.

Eleonora Giuliani
e.giuliani@liberoreporter.it

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Chi è Eleonora Giuliani?
Classe 1983, nata e cresciuta a Roma, sin da bambina ha iniziato a viaggiare spesso con il padre principalmente nei paesi dell’Europa Orientale, appena dopo la caduta del muro di Berlino; esperienze, queste, che hanno sviluppato una grande curiosità nel scoprire luoghi insoliti. Laureata a Roma in Lingue Straniere, trasferita a Londra per approfondire gli studi, Eleonora ha ottenuto un Master in Interpretariato e Traduzione. Lo studio approfondito delle lingue straniere l’ha portata a interagire con persone provenienti da paesi, tradizioni e culture diverse. Grazie a queste opportunità, il suo interesse per i viaggi è cresciuto esponenzialmente; interesse che ha trovato la sua evoluzione nella fotografia e nel descrivere luoghi atipici e spesso disprezzati, quelli che normalmente trovano spazio nelle prime pagine dei giornali solo ed esclusivamente quando accadono fatti eclatanti, guerre e drammi di ogni tipo.