news-7La vicinanza geografica tra Monaco di Baviera e l’Italia, l’alta qualità della vita e la presenza sul territorio di centri di ricerca di primaria importanza, hanno portato, negli ultimi anni, un numero crescente di ricercatori italiani a trasferirsi in quella che viene definita “la città più a nord d’Italia”: particolare rilevanza assume quindi il primo convegno ufficiale dei ricercatori italiani che vivono e operano a Monaco di Baviera, che si terrà mercoledì 27 aprile (ore 19) presso l’Istituto italiano di cultura, promosso dall’Iic (con la collaborazione del Forum Italia e.V.), dall’Associazione internazionale dei ricercatori italiani (Airicerca), con il patrocinio del Consolato generale d’Italia di Monaco. Ad aprire i lavori il saluto del console Renato Cianfarani; relatori saranno Elisa Romanelli (PhD), Ulrico Pekelsen (PhD) e Leone Rossetti (PhD). “L’obiettivo principale del convegno – si legge nella nota di presentazione – è incrementare una rete di connessioni, al fine di facilitare gli scambi delle idee e delle informazioni tra i ricercatori. In secondo luogo, la manifestazione si propone di mettere in luce l’eccellenza dei ricercatori italiani in Germania. Airicerca, organizzazione no-profit che connette oltre 14.000 ricercatori in tutto il mondo, si propone, infatti, tre finalità: la promozione della figura professionale del ricercatore e del suo indispensabile ruolo nella società; il networking fra i ricercatori italiani in Italia e nel mondo, attraverso l’organizzazione di momenti di incontro e di confronto; la divulgazione ad un pubblico non specializzato di conoscenze provenienti dal mondo della ricerca”. (Red)

l’Iic di Monaco

La fondazione dell’Istituto italiano di cultura di Monaco di Baviera risale all’anno 1955; il terreno era quello della “Casa degl’Italiani”, la quale era stata costruita verso fine degli anni trenta prevalentemente grazie ai contributi degli importatori italiani di frutta e verdura che vivevano attorno ai mercati centrali. Infatti l’Istituto italiano di cultura è ubicato tra i mercati centrali e la Theresienwiese. Probabilmente distrutta durante la guerra, la palazzina è stata ricostruita con fondi del Governo Italiano tra gli anni 1954/1955.