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La fuga di notizie, il cosiddetto Panama Papers, riguarda “gli affari riservati degli uomini di Putin, della famiglia Cameron, dei vertici comunisti cinesi. Insieme a star come Leo Messi e Jackie Chan”. Coinvolti anche il presidente ucraino Petro Poroshenko, il re dell’Arabia Saudita Salman bin Abdulaziz Al Saud, il sovrano del Marocco Mohammed VI, la famiglia del presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, il primo ministro dell’Islanda Sigmundur Gunnlaugsson, i familiari del leader cinese Xi Jinping e il presidente dell’Argentina Mauricio Macri.
Potenti e leader di tutto il mondo, sportivi, vip, tutti coinvolti dai file dello studio legale di Panama City. “L’inchiesta è durata più di un anno” e riguarda circa “11,5 milioni di file”.

La storia dello studio legale
Lo studio legale Mossack Fonseca – al centro delle rivelazioni dei Panama Papers – è nato nel 1977: a fondarlo furono due avvocati, Juergen Mossack e Ramon Fonseca Mora. Il primo è un panamense di origine tedesca, figlio di un ex ufficiale delle Waffen-SS, stando a documenti dei servizi di intelligence dell’esercito americano ottenuti da Le Monde e da ICIJ. Mora è panamense, da sempre vicino agli ambienti politici, anche sotto la dittatura. E’ vicepresidente del Partito panamista, il partito nazionalista arrivato al potere a metà del 2014 e legato all’attuale capo dello Stato Juan Carlos Varela.
L’attività dello studio – spiega il giornale francese – è legata alla storia di Panama, incancrenita da corruzione e denaro sporco fin dagli anni della dittatura di Manuel Noriega: “A Panama, in materia di riciclaggio si fa tutto, si lava, si sciacqua e si asciuga”, sottolinea il professore di diritto all’università di Panama Miguel Antonio Bernal, citato dal giornale.
Lo studio, è emerso, ha lavorato con 33 persone o entità colpite da un embargo degli Stati Uniti. Ha costruito società di comodo per l’entourage del presidente russo, Vladimir Putin, o il cugino del presidente siriano, Bashar al-Assad. Negli anni ha esteso il suo dominio, al punto da essere ormai presente in oltre 40 paesi. Ha acquisito una tale influenza che Ramon Fonseca Mora è stato nominato consigliere del presidente della Repubblica ed assiste ai consigli dei ministri.
L’11 marzo però l’avvocato è stato raggiunto dallo scandalo Petrobras ed è sospettato dalla giustizia brasiliana di aver aiutato a nascondere delle ricchezze. In seguito a questo, Ramon Fonseca si è dimesso dal suo incarico alla presidenza.