tribunale-milanoPer gli arrestati nell’ambito dell’operazione contro il terrorismo internazionale c’è il pericolo che, se liberi, possano passare dagli ideali agli attentati in Italia. Per questo, per loro, è stato disposto il carcere. E’ quanto scrive il gip di Milano Manuela Cannavale nei confronti, in particolare di Moutaharrik, il giovane pugile, e Khachia. Il gip parla per loro di “pericolo di reiterazione del reato consistente nella propaganda e nell’organizzazione pratica delle azioni, nonchè del pericolo della commissione di altri e più gravi atti, sia consistenti nella partecipazione all’associazione con finalità terroristiche, sia consistenti nel porre in essere i reati fine: gli attentati”.

Soprattutto dopo la ricezione, l’8 aprile scorso, del ‘poema bomba’ da parte dello Sceicco, personaggio posto ai vertici dell’associazione “dopo la reazione gioiosa ed esaltata del Moutarharrik, dopo la felicità con la quale costui ha condiviso l’evento con la moglie e con Khachia, il pericolo che i due indagati passino dalla partecipazione al reato associativo alla commissione dei reati fine è concreto, attuale, ma soprattutto, estremamente allarmante”.

“Di elevatissimo allarme -aggiunge il gip- sono i ripetuti riferimenti all’Italia come luogo di prossimi ed imminenti attentati, atteso che in tale Paese non è ancora stato fatto nulla, sebbene sia il paese dei crociati. Le esigenze cautelari evidenziate attestano l’assoluta pericolosità sociale degli indagati, i cui propositi criminosi potranno essere bloccati soltanto con la più grave delle misure coercitive; tali considerazioni valgono chiaramente per gli indagati Moutaharrik, BencharkI, Khachia e Koraichi Wafa, ma è evidente l’importanza di una misura cautelare anche nei confronti di Koraichi Mohamed e Brignoli Alice, in quanto un loro rientro in Italia o altro paesi europei potrebbe essere evidentemente finalizzato al compimento di atti terroristici”.