maroni-r-rizzo-lrnewsIn Italia non esiste ancora un pericolo fondamentalista legato alle seconde generazioni degli immigrati come avviene in Francia ma “fra qualche anno, il rischio potrebbe presentarsi anche da noi. Per questo, e’ fondamentale prevenire il pericolo iniziando a evitare la proliferazione delle ‘moschee fai da te’, che non sono solo luoghi di culto, ma anche di predicazione estremista e reclutamento di fondamentalisti”. Lo ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo in diretta, questa mattina, alla trasmissione ‘La Radio ne parla’ in onda su Radio Rai 1.

La legge, ha spiegato il governatore, “non vieta le moschee, ma le regolamenta, dando ai sindaci la possibilità di chiudere quelle fuorilegge, che spesso sono luogo di coltura di tensioni e dove nasce e prolifica il sentimento anti occidentale”.

La consulta, in particolare, “ha accolto solo due rilievi degli otto posti dal Governo nella sua impugnativa, ma per tutto il resto la norma e’ pienamente in vigore, compresa la facoltà per i Comuni di indicare nel Pgt le aree destinate ai luoghi di culto, l’assoggettamento di questi edifici alle procedure pubbliche di valutazione ambientale e anche la possibilità per i cittadini che sono contrari a un’eventuale decisione del Comune in quella direzione, di promuovere un referendum al riguardo”.

La nostra legge, ha proseguito il governatore, “non e’ sul diritto di culto, ma e’ una norma urbanistica. E prevede obblighi simili a quelli applicati ad altri edifici: distanze minime, spazi per i parcheggi e congruità architettonica con le caratteristiche del paesaggio. Sono criteri generali, che sono valutati dalle apposite commissioni dei Comuni”.