BERLUSCONO1Non furono “serate eleganti”, come ha sostenuto al processo qualche testimone, quelle organizzate da Giampaolo Tarantini tra il 2008 e il 2009 soprattutto nelle residenze dell’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in particolare a palazzo Grazioli. Lo sostengono i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Bari, presieduta da Luigi Forleo, nelle motivazioni della sentenza che il 13 novembre scorso ha condannato in primo grado l’imprenditore pugliese a 7 anni e 10 mesi di reclusione, la showgirl Sabina Beganovic, detta Began o ape regina, a 1 anno e 4 mesi, il public relation milanese Peter Faraone a 2 anni e 6 mesi e Massimiliano Verdoscia, amico di Tarantini, a 3 anni e sei mesi.

Si tratta dell’inchiesta denominata ‘escort’ perché l’accusa ritiene che le ragazze che presero parte a quelle feste svolgessero quella professione. I giudici hanno evidenziato che si trattava di “cene (poco) eleganti” alle quali partecipavano costantemente “avvenenti, provocanti, disinvolte spregiudicate, disinibite e soprattutto giovanissime donne”.

Secondo i giudici le ragazze lo facevano “nella maggior parte dei casi, nella esclusiva prospettiva di conseguire munifiche elargizioni economiche o altri vantaggi personali o addirittura, in modo ancor più lungimirante, di dare una svolta alle loro (talvolta, a dir poco modeste) vite”.

Le ragazze, secondo i giudici erano “animate dalla speranza di guadagnare le sue attenzioni (di Berlusconi ndr) e di essere elette per trascorrere la notte in sua compagnia, consentendo a soddisfarne anche le più perverse pulsioni erotiche addirittura attraverso la consumazione di rapporti saffici”.

Gianpaolo Tarantini, invece, avrebbe fatto leva sulle “debolezze sessuali” dell’ex Cavaliere per “carpirne dapprima la confidenza, quindi pian piano la gratitudine e riconoscenza per quella discreta e volutamente non troppo ostentata opera di continua ricerca di donne rispondenti ad un determinato cliché da porre nella sua disponibilità per allietarne le serate ed appagarne la libidine quando e come lo desiderasse”.