bossetti-massErgastolo. E’ questa la richiesta di condanna che il pm di Bergamo Letizia Ruggeri formulerà contro Massimo Bossetti, accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio. Dopo quasi 40 udienze, una lunga lista di testimoni, un confronto duro tra periti delle parti, colpi anche bassi tra accusa e difesa, il pubblico ministero prenderà la parola per ricostruire quanto accaduto la sera del 26 novembre 2010 quando si perdono le tracce della 13enne di Brembate di Sopra.

Il pm Ruggeri chiederà il massimo della pena per il muratore accusato di omicidio con l’aggravante di aver adoperato sevizie e di avere agito con crudeltà, colpendo Yara più volte e abbandonandola agonizzante in un campo di Chignolo d’Isola dove il suo corpo senza vita fu trovato tre mesi dopo. Una condotta che il gip, convalidando il fermo, non esitò a definire “riprovevole per la gratuità e superfluità dei patimenti cagionati alla vittima con un’azione efferata, rivelatrice di un’indole malvagia e priva del più elementare senso d’umana pietà”.

Un omicidio aggravato anche dalla minorata difesa – un uomo contro un’adolescente – a cui si aggiunge anche l’accusa di calunnia, ai danni di un ex collega sul quale Bossetti avrebbe cercato di indirizzare i sospetti. Sulla concessione delle attenuanti generiche peserà anche il comportamento processuale dell’imputato che, da sempre, si proclama innocente. Domani l’accusa dovrà spiegare quelli che sono alcuni elementi oscuri del delitto: dovrà chiarire, in primis, se Yara e Bossetti si conoscevano e se quella traccia biologica – il Dna dell’imputato misto a quello di Yara trovato sugli slip e sui leggings della vittima – basterà per condannare il muratore, in carcere dal 16 giugno 2014. L’intera udienza sarà dedicata all’accusa, la sentenza è attesa a metà giugno.