Mappa area ad alto rischio pirati HRA a cura ministero DifesaAnche se l’International Maritime Bureau, IMB, continua a  lanciare inviti ai comandanti delle navi commerciali, che navigano al largo delle coste della Somalia, a tenere alta la guardia sembra che ormai sia improbabile che si possa ancora subire un attacco pirata in quel mare. In quello che un tempo sono state acque infestate dai predoni del mare somali e in cui ogni giorno si registrava almeno un dirottamento di una nave commerciale a scopo di estorsione sono mesi ormai, che non si registrano più attacchi pirati. Un successo che è stato raggiunto anzitutto grazie alle misure di prevenzione messe in atto da una coalizione internazionale. Decine di Paesi da ogni parte del mondo hanno inviato nel mare della Somalia le loro navi da guerra per contrastare i pirati somali che minacciavano la libera navigazione. Un contrasto armato che ha visto lavorare uniti Paesi geograficamente e politicamente lontani. A rafforzare il contrasto poi, il successivo ricorso a  personale di sicurezza armato, privato e militare, imbarcato a bordo delle navi commerciali per lal loro difesa. Non insignificante anche il raggiungimento di una certa stabilizzazione della governance politica della Somalia. Questo dato di fatto ha spinto, anche se con prudenza, a rimuovere alcune aree dell’Oceano Indiano dalla lista  di quelle ad alto rischio di pirateria marittima, HRA. E’ il caso del mare al largo della costa Occidentale dell’India. Una parte di territorio che vive di pesca e commercio marittimo e che produce da sola il 20,34 % del PIL nazionale del Paese asiatico. Quindi lo sblocco ha dato certamente una spinta in avanti all’economia indiana. Questo ha portato di conseguenza anche un vantaggio per gli Armatori delle navi commerciali che entrano o escono dai porti indiani che si affacciano su questa area. Gli Armatori non sono più tenuti a pagare un premio assicurativo aggiuntivo a causa dei rischi legati alla pirateria marittima. Un costo che gravava sulle casse e che pesava sui costi della navigazione. E’ stato stimato per difetto che tra il 2010 e il 2015 gli Armatori abbiano dovuto pagare un premio aggiuntivo alle assicurazioni  oltre un mln di dollari.

Ferdinando Pelliccia