E’ stato formalmente incriminato con ben cinque capi d’accusa, il 28 di origine afghana, Ahmad Rahami, sospettato di essere l’autore degli attentati di New York e nel New Jersey. Gli inquirenti cercano di capire se esistono dei complici che possano averlo aiutato e appoggiato. Per il momento sembra il gesto di un singolo isolato e non vi sono elementi che indicano la presenza di un eventuale cellula terroristica attiva nell’area.
Ahmad Rahami, il 28enne di origine afghana sospettato per le bombe di New York e nel New Jersey, è stato formalmente incriminato con cinque capi d’accusa per tentato omicidio, mentre non sono state ancora formulate le accuse relative alle esplosioni. Il procedimento è stato aperto dalla procura di Union County ed è collegato alla sparatoria di ieri a Linden, dove Rahami è stato arrestato dopo aver aperto il fuoco contro gli agenti, ferendone due. Secondo le prime informazioni, l’uomo non starebbe collaborando con gli inquirenti.
Le autorità ritengono Rahami “il principale” sospetto per le esplosioni di New York e nel New Jersey, ma le indagini continuano per cercare di capire se l’uomo – che si è recato più volte in Afghanistan e Pakistan, dove ha una moglie – abbia ricevuto aiuto di qualche tipo, hanno riferito fonti investigative alla Cnn. Il vice direttore dell’Fbi, William F. Sweeney Jr., ha confermato che le autorità “hanno stabilito un legame diretto” di Rahami con le esplosioni e che “non ci sono indicazioni” di una cellula attiva operativa nell’area.