Al termine dei 97’ minuti più movimentati del campionato, il Catania aggancia per la prima volta in stagione il treno play off.

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SINTESI: In mezzo al fischiettio sfrenato del “Cibali” (sei espulsi: cinque giocatori e un allenatore), il Catania chiude in vantaggio il primo tempo e allunga nella ripresa.

LA PARTITA: Il Catanzaro non vinceva a Catania in campionato dalla serie B ’73-’74, era questa la volta buona? Forse si, o almeno, questo è quello che presumibilmente sarà passato per la testa dei supporter giallorossi (trentacinque) quando Tavares ha bucato Pisseri per il momentaneo 1-1. Illusione e nulla più.
Il Catania ha inaugurato il match con una combinazione bella e concreta sulla catena di sinistra: Mazzarani, Djordjevic, rasoterra per il piatto destro dell’accorrente Biagianti e gol. Meno di 120’’ sul cronometro e un sospetto: lo stare assistendo a un qualcosa di già visto nella passata stagione, perché Calderini, che aveva dato il la al successo etneo di tredici mesi fa, aveva impiegato sette primi in più per aprire le danze ed era finita 4-1.
E invece il Catania, forte del vantaggio, ha rischiato di sedersi, si è fatto sorprendere (ma che adesso, in virtù delle contemporanee sconfitte di Pisa e Viterbese, vanta la miglior difesa italiana per quanto concerne i campionati professionistici nazionali) per poi farsi risvegliare dai pizzichi di Mazzarani, un attimo prima dell’intervallo, e Di Grazia a metà ripresa.
In mezzo, si diceva pocanzi, il pareggio catanzarese. Autore del cross Cunzi, predicatore (lo si potrebbe intuire già dal nome) in un deserto offensivo a tinte giallorosse, in cui l’impronunciabile Van Ransbeeck, ha tentato senza troppo successo di raccordare la mediana e Tavares.
Pedalare e predicare, predicare e pedalare, il compito ingrato dell’ala, che quando si è trattato di riaprire la gara, al 31’ della ripresa, ha perso tutta la lucidità di cui avrebbe necessitato per battere l’estremo difensore che gli si è parato davanti in uscita. Pisseri è stato bravo, è rimasto in posizione verticale fino all’ultimo e lo ha rintuzzato come fosse una cosa da nulla. E ha spento definitivamente le luminarie degli ospiti, che già lì avrebbero potuto richiudere il bagaglio in vista del viaggio di ritorno.
E sarebbe anche andata bene, avrebbero perso comunque, ma avrebbero avuto due uomini in più da schierare nella prossima trasferta, quella dello “Zaccheria” di Foggia. All’espulsione simultanea di Bergamelli e Prestia, coinvolti in un acceso confronto ravvicinato, hanno fatto seguito quelle di Gil, tra le fila catanesi, e le ulteriori due comminate a Di Bari e al neoentrato Pasqualoni, mandato negli spogliatoi con un rosso diretto al 51’ della seconda frazione, tra quelle catanzaresi.
È finita così, dopo novantasette minuti totali, con quattro gol e sei espulsi (il tecnico catanese Rigoli è stato a sua volta allontanato dalla panchina), con il Catania in corsa per i play off e il Catanzaro, superato anche dal Melfi, ultimo in coda alla classifica.

TABELLINO

CATANIA (4-3-3): Pisseri; Di Cecco, Gil, Bergamelli, Djordjevic (dal 6’ s.t. Parisi); Biagianti, Bucolo, Fornito; Di Grazia (dal 35’ s.t. De Santis), Paolucci, Mazzarani (dal 24’ s.t. Bastrini). In panchina: Martinez, De Rossi, Silva, Scoppa, Piermarteri, Russotto, Anastasi, Calil, Barisic. All. Pino Rigoli.

CATANZARO (4-3-2-1): Grandi; Esposito, Prestia, Di Bari, Patti; Icardi (dal 26’ s.t. Pasqualoni), Carcione, Maita; Van Ransbeeck (dal 16’ s.t. Giovinco), Cunzi (dal 41’ s.t. Bsrak); Tavares. In panchina: Leone, De Lucia, Imperiale, Bensaja, Roselli, Moccia. All. Nunzio Zavettieri.

ARBITRO: D’Apice di Arezzo. Assistenti: Dell’Università di Aprilia e Rabotti di Roma2.

RETI: Biagiani (CT) al 2’, Tavares (CZ) al 29’, Mazzarani (CT) al 46’ p.t.; Di Grazia (CT) al 25’ s.t.

NOTE: 8.862 spettatori, di cui 4.093 paganti (35 dei quali occupanti il settore ospiti).
Ammoniti: Mazzarani, Paolucci, Bucolo, Di Cecco, Bastrini (CT); Tavares, Grandi, Giovinco (CZ).
Espulsi: Bergamelli per reciproche scorrettezze con Prestia, Gil per somma di ammonizioni e l’allenatore Pino Rigoli, allontanato dalla panchina (CT); Prestia per reciproche scorrettezze con Bergamelli, Di Bari per somma di ammonizioni, Pasqualoni per fallo da ultimo uomo (CZ).
Recuperi: p.t. 1’, s.t. 6’. Angoli: 6-5.

Simone Toninato (inviato al Cibali)