E’ stata una lunga notte e nonostante fosse data per vincente in tutti i sondaggi della settimana pre-voto, Hillary Clinton ha ricevuto una sonora sconfitta, 289 contro 218: l’America ha deciso che il 45° presidente, il successore di Barack Obama, sarà il repubblicano contestatissimo Donald Trump.

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Donald Trump è il 45° presidente degli Stati Uniti d’America. Dopo aver conquistato gli stati-chiave, il candidato repubblicano ha avuto la meglio su Hillary Clinton, grande sconfitta data per vincente da tutti i sondaggi della vigilia. “Questa è una notte storica. Il popolo americano ha parlato ed ha eletto il suo presidente”, ha dichiarato Mike Pence, nuovo vicepresidente americano eletto. Clinton ha chiamato Trump per concedere la vittoria.

Con l’elezione di Trump i repubblicani mantengono, come del resto era previsto, il controllo della Camera e del Senato.

“Mi impegno ad essere il presidente di tutti gli americani”, ha esordito Trump nel suo discorso d’insediamento, che ha poi promesso: “I dimenticati di questo Paese non lo saranno più”. “Dobbiamo riprendere il destino del nostro Paese, abbiamo tanti sogni e li rivogliamo indietro”. “Raddoppieremo la crescita economica”, ha poi assicurato il neo presidente. “Terremo sempre al primo posto gli americani – ha continuato il presidente Trump parlando di rapporti internazionali-, ma andremo d’accordo con tutti. Cercheremo il dialogo, non lo scontro”. Trump ha poi ringraziato uno per uno i membri della famiglia e dello staff per il supporto: “Vi prometto – ha continuato rivolto alla folla entusiasta – che faremo un eccellente lavoro, inizieremo subito a lavorare. Sarete fieri del vostro presidente”.

Tra i ringraziamenti anche quello all’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani e il governatore del New Jersey, Chris Christie, invitati a salire sul palco dal presidente eletto. La lunga lista delle personalità alle quali Trump ha reso omaggio, presenti anche loro nel quartier generale newyorchese dove è stata celebrata la vittoria, ha compreso anche il senatore Jeff Sessions, Ben Carson, Mike Huckabee, il generale Mike Flynn e il presidente del Republican National Committee, Reince Priebus, che prendendo brevemente il microfono ha salutato Trump come “il prossimo presidente degli Stati Uniti”.