images_pizzaIn Sudan la solidarietà è in tavola. Non si fermano, infatti, le iniziative di diplomazia solidale annunciate dall’Ambasciata nel corso della “Prima Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”. La collaborazione tra l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo AICS e l’Ambasciata d’Italia a Khartoum vanno avanti ora con il progetto “Includimi a tavola”. Protagoniste quattro ragazze con disabilità dell’orfanotrofio femminile di Khartoum Dar Almustakbel che hanno partecipato ai corsi di cucina italiana tenuti dalla chef Flavia Pantaleo. I corsi sono stati organizzati dall’Ambasciata qualche settimana fa.

Attraverso l’iniziativa di diplomazia solidale, e per dare continuità all’iniziativa caritatevole, l’Ambasciata d’Italia si è affiancata all’AICS Khartoum che, con il progetto “Promozione e protezione dei diritti dei bambini orfani disabili nella città di Khartoum”, lavora per promuovere l’inclusione sociale e l’equo accesso a beni e servizi delle persone con disabilità, con particolare attenzione ai minori orfani. Dopo i corsi, sono seguiti per le ragazze una serie di appuntamenti presso la cucina di Casa d’Italia – Residenza dell’Ambasciatore italiano – in cui le ragazze hanno appreso le basi dell’arte della buona cucina e sperimentato ricette tipiche del Belpaese. Gli appuntamenti si sono conclusi con una cena presso Casa d’Italia, dove sono stati offerti piatti preparati gioiosamente dalle stesse ragazze. “Includimi a tavola è il risultato della sinergia tra attori pubblici, quali Ambasciata d’Italia e AICS, e mondo privato: un’azione integrata con una direzione istituzionale nel percorso dello sviluppo umano e sociale” ha sottolineato l’Ambasciatore italiano Fabrizio Lobasso. “Le attività, che hanno avuto un riscontro entusiasta dalle istituzioni sudanesi, – ha aggiunto – rappresentano un’importante azione del ‘Sistema Italia’ di sensibilizzazione e promozione integrata e concreta rivolta all’inclusione sociale delle persone con disabilità’. L’auspicio – ha concluso Lobasso – è quello che altre Ambasciate in Sudan, da noi sensibilizzate, possano replicare l’iniziativa. Abbiamo già ottimi segnali in tal senso, la solidarietà è uno splendido virus contagioso!”.