E’ stato il capo del sindacato autonomo degli ambulanti ad aver dichiarato all’edizione dell’Huffington Post in lingua araba, di aver denunciato e consegnato Giulio Regeni, il ragazzo italiano ritrovato morto al Cairo il 3 febbraio di quest’anno, al ministero degli Interni, perché faceva troppe domande strane e stava sempre a contatto con i venditori ambulanti chiedendo loro informazioni su questioni che riguardano la sicurezza nazionale.  

regeni-giulio“Ho denunciato e consegnato agli Interni” Giulio Regeni. “Ogni buon egiziano, al mio posto, avrebbe fatto lo stesso”. Così Mohamed Abdallah, il capo del sindacato autonomo degli ambulanti, in una dichiarazione all’edizione araba dall’Huffington Post, rilanciata da L’Espresso, conferma la sua collaborazione con i servizi segreti egiziani.

Per la prima volta – si legge – ha sostenuto con orgoglio, e chiarezza, la sua posizione nel caso. “Siamo noi che collaboriamo con il ministero degli Interni. Solo loro si occupano di noi ed è automatica la nostra appartenenza a loro”.

Il sindacalista, collaboratore dei servizi di sicurezza, aggiunge anche qualche dettaglio: “Io e Giulio ci siamo incontrati in tutto sei volte. E’ un ragazzo straniero che faceva domande strane e stava con gli ambulanti per le strade, interrogandoli su questioni che riguardano la sicurezza nazionale. L’ultima volta che l’ho sentito al telefono è stato il 22 gennaio, ho registrato la chiamata e l’ho spedita agli Interni”.