postaAd Afragola nel napoletano la consegna della corrispondenza e dei pacchi è al limite della indecenza. Si tratta di un disservizio di proporzioni insostenibili per migliaia di cittadini quello che ha raggiunto il suo apice da alcune settimane nella cittadina del napoletano e che è causato da Poste italiane. Una valanga di segnalazioni arrivano dai cittadini che sono sul piede di guerra per i forti ritardi e, in alcuni casi, addirittura per la mancata consegna della posta. Cittadini che reclamano il loro diritto alla corrispondenza, costituzionalmente garantito. Praticamente sembra che addirittura da mesi in città non è più garantito un servizio postale. Un fatto dovuto allo stato di salute del settore recapiti postali afragolese che ormai appare sempre di più allo sbando se non al tracollo.  La situazione degli uffici postali cittadini, tre in tutto, è precaria quanto mai, ma quello che lascia allibiti è la situazione in cui vessa il Centro Operativo Postale di Via San Marco. Il luogo si presenta angusto, squallido, sporco e la posta è tutta li, o quasi, inevasa e accantonata in cassette di colore giallo con la dicitura poste italiane in attesa di chissà quale miracolo. L’ufficio dal 7 novembre scorso è addirittura a mezzo servizio, Ossia è operativo al 50 percento per mancanza di personale, ma forse anche per mancanza di volontà da parte dei dirigenti Poste Italiane a porre fine a questo disagio perenne che attanaglia i cittadini afragolesi. Addirittura sembra che per sopperire alla mancanza di personale siano stati attivati meccanismi di recapito a giorni alterni che però, visti i risultati non sembra funzionare. Tutto questo sta creando enormi disagi ai cittadini e imprese cittadine che non ricevono la corrispondenza. Una situazione che  in alcuni casi è vitale sia per l’attività che si svolge sia per la propria quotidianità. Infatti, in tanti lamentano il mancato arrivo della patente rinnovata, del certificato medico o di documenti vari e altro. La cosa è ancora più grave quando il mancato recapito riguarda bollettini relativi alle utenze domestiche o solleciti di pagamento in quanto questo determina ritardi nei pagamenti con il rischio di incorrere in ulteriori aggravi di spese per il cittadino e alla cessazione del servizio. In questi gironi il Centro Operativo Postale di Via San Marco è preso d’assalto da cittadini arrabbiati che chiedono spiegazione in merito al mancato recapito della loro corrispondenza, che di certo non riceveranno da chi lavoro in quel luogo malsano e angusto. Intanto il fatto che degli estranei si introducano in detto Centro Operativo, e quindi nelle aree di lavorazione della posta, venendo in questo modo a stretto contatto con i postini e con la corrispondenza, non è certamente una situazione normale anzi tutt’altro. Se ci si reca a questo ufficio in via San Marco si assiste infatti, a questa inconsueta scena che ripeto è molto  pericolosa. Purtroppo sono tante le persone che ogni giorno si presentano in questi locali postali a lamentarsi per la mancata consegna della posta. Finora non si sono registrati incidenti ma di certo l’incolumità del personale, oltre la sicurezza della posta, sono a rischio. Il carico di tensione tra cittadini e lavoratori delle Poste potrebbe sfociare in minacce e addirittura in scontri fisici. Il personale poverino cosa può fare? Al momento fuori alla serranda dell’ufficio è stato attaccato un cartello con la dicitura ‘Ufficio non aperto al pubblico’.  Ovviamente il cartello è ignorato dai cittadini. A difesa del personale si può dire che i mezzi attualmente a  loro disposizione per lo smistamento sono insufficienti, si tratta di motorini  sgangherati, alcuni hanno anche le gomme lisce e si vede che la loro manutenzione è precaria. Questo di certo abbassa gli standard di sicurezza e fa aumentare il rischio di incidenti ed infortuni. E’ allora i  cittadini afragolesi cosa devono fare? Devono accettare questo ennesimo disservizio senza reagire? Sarebbe opportuno da parte di Poste Italiane agire immediatamente per il ripristino delle condizioni ottimali di svolgimento dei servizi erogati all’utenza nel rispetto degli standard previsti dalla carta dei servizi sottoscritta con le associazioni dei consumatori. Tutti sanno però, che molto probabilmente questo non accadrà e allora cosa resta da fare ai cittadini afragolesi? Le Istituzioni locali al momento non si sono ancora espresse in merito alla problematica in atto, un loro intervento potrebbe aiutare a sciogliere i nodi.

Ferdinando Pelliccia