libia_mappaTensioni in Libia dopo la riapertura questa settimana dell’ambasciata italiana a Tripoli. Il governo libico non riconosciuto di Tobruk guidato da Abdullah al-Thani l’ha definita una nuova occupazione italiana della Libia. Il governo di Trobuk denuncia anche la presenza ostile di una nave della Marina italiana in acque libiche. Si tratta della nave San Giorgio.

Appena lunedi scorso in una nota del Ministero degli Affari Esteri si leggeva: “Dopo due anni, l’Italia torna operativa in Libia con un ambasciatore Giuseppe Perrone che domani presenta le credenziali al governo locale. La riapertura dell’ambasciata a Tripoli è un importantissimo segnale di amicizia nei confronti di tutto il popolo libico, dell’intero popolo libico, ed è un segnale di forte fiducia nel processo di stabilizzazione di quel Paese. L’ambasciatore designato è uno dei migliori conoscitori della regione e delle tematiche politiche del Mediterraneo: ecco perché abbiamo voluto fare ricadere su di lui la scelta. Lavoriamo, pertanto, per risultati concreti sui fronti del contrasto alla immigrazione illegale, al traffico di essere umani e sul fronte del controllo dei punti di transito migratorio alla frontiera sud fra Libia e Niger. Compatibilmente con le condizioni di sicurezza, miriamo inoltre a migliorare l’interscambio commerciale tra i nostri due Paesi, a rafforzare il raccordo tra i nostri imprenditori e quelli libici e a promuovere le opportunità di investimento, anche nel cruciale rinnovamento delle infrastrutture estrattive e nella cooperazione bilaterale nel campo delle fonti energetiche rinnovabili e degli idrocarburi non convenzionali.”

Evidentemente il governo di Trobuk, rivale di quello presieduto da AL-Serraj nella capitale Tripoli, unica autorità legittima e riconosciuta  e sostenuta dalle Nazioni Unite, non la pensa allo stesso modo. Intanto, dopo che ieri miliziani del gruppo armato affiliato a Khaliga Ghwell, l’ex premier del dissolto governo libico islamista di salvezza nazionale, hanno preso d’assalto e preso possesso di tre ministeri a Tripoli, oggi il Consiglio presidenziale del governo libico di intesa nazionale ha inviato unità delle forze armate libiche a ristabilire l’ordine nella capitale libica.

Ferdinando Pelliccia