Sono fuggiti dal carcere di Sollicciano a Firenze, nel più classico dei modi: si sono calati con delle lenzuola annodate dal muro di cinta della casa di reclusione del capoluogo toscano, tre rumeni considerati “molto pericolosi”.  Il fatto è avvenuto ieri sera. Polizia e carabinieri stanno pattugliando palmo a palmo la zona.

carabinieri-palettaE’ caccia all’uomo dopo l’evasione di tre detenuti rumeni dalla I Sezione del carcere di Firenze Sollicciano. I tre, considerati pericolosi, sono fuggiti ieri sera, ha riferito il Sappe, definendola un’ “evasione annunciata”, calandosi dal muro di cinta con delle lenzuola.

Polizia e carabinieri stanno battendo tutta l’area di confine tra Firenze e Scandicci. Sono state controllate anche le zone di Ugnano e le zone collinari. Sono stati perquisiti anche alcuni casolari. Due dei tre detenuti evasi erano stati arrestati pochi giorni fa dai carabinieri con l’accusa di furto e ricettazione e facevano parte di una banda che aveva svaligiato numerosi negozi con la tecnica della spaccata. Il terzo detenuto era in carcere dallo scorso settembre.

“E’ dal luglio 2015 che denunciamo che il muro di cinta è inagibile ma nessuno ha fatto nulla – ha denunciato Donato Capece, segretario generale del Sappe – Il muro di cinta era inagibile, le sentinelle 6 e 7 non ci sono da mesi e nella I Sezione c’è la vigilanza dinamica, che riduce la presenza dei poliziotti nelle sezioni detentive a favore di un regime penitenziario aperto, ossia più ore per i detenuti fuori dalle celle”.

“Da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto sono decuplicati gli eventi critici in carcere – ha concluso il leader del Sappe – Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che sia aumentato il numero degli eventi critici nelle carceri da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto. Nel 2016 ci sono infatti stati 39 suicidi di detenuti, 1.011 tentati suicidi, 8.586 atti di autolesionismo, 6.552 colluttazioni e 949 ferimenti”.