italia_cina_2A seguito della recente visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Cina, che ha portato alla firma di nuovi accordi bilaterali,  la Farnesina torna a sottolineare l’importanza di un’azione di sistema nella cooperazione con la Cina nel settore STI. L’indirizzo strategico è stato ribadito nel corso del  “Tavolo tecnico per la cooperazione scientifica e tecnologica con la Cina”, riunito alla Farnesina  il 15 marzo per la sua IV edizione.  La riunione, alla quale sono intervenuti gli addetti scientifici in Cina  Plinio Innocenzi e Roberto Pagani, è stata moderata dal Direttore Centrale per la Ricerca e l’Innovazione Fabrizio Nicoletti e ha visto la partecipazione di circa cento delegati di  Ministeri e Enti di ricerca, Università, Politecnici, Distretti e Regioni italiane interessati allo sviluppo di collaborazioni con la Cina.

Nei lavori si sono discussi i più recenti sviluppi della relazioni bilaterali con particolare riguardo alle recenti intese concluse a Pechino da enti di ricerca, università e imprese italiane con controparti cinesi e al Forum dell’Innovazione Italia Cina 2017. Sono inoltre state presentate le opportunità per il mondo della ricerca, dell’alta formazione e dell’industria.

“La visita in Cina del Presidente Mattarella ha confermato e rilanciato la validità della promozione di un approccio integrato a sostegno dell’internazionalizzazione del sistema della ricerca e delle nostre imprese tecnologiche”, ha detto il DG per la promozione del Sistema Paese del MAECI Vincenzo De Luca. “La Farnesina è impegnata a sviluppare con Pechino relazioni improntate al beneficio reciproco,  nel quadro delle priorità strategiche italiane indicate rispettivamente nel Piano Nazionale della Ricerca e del Piano Industria 4.0, con grande attenzione alla creazione di opportunità, in una prospettiva di crescita e sviluppo per entrambi i Paesi”.

Nel corso dei lavori sono emersi dati significativi sull’andamento delle relazioni scientifiche tra i due Paesi.  L’Italia è al 10^ posto dei partner STI della Cina, e la Cina è per l’Italia il 12^. Nel 2015 sono stati pubblicati 2500 articoli scientifici congiunti tra i ricercatori dei due Paesi, con un incremento del 500 % negli ultimi dieci anni. Il 36 % di queste pubblicazioni riguarda la fisica, il 17 % la medicina, e il 16 % l’ingegneria, settori di punta per la nostra ricerca. Forte il ruolo dell’INFN, che conta circa 200 ricercatori impegnati nella cooperazione bilaterale e ha importanti progetti di ricerca congiunti. Il successo dell’edizione 2016 dell’Innovation Forum, in cui sono intervenuti 650 delegati cinesi e sono stati sottoscritti 80 accordi di partenariato bilaterale, ha posto ottime basi per le prospettive dell’edizione 2017, che sarà lanciata da un bando di partecipazione nei prossimi mesi.