Lieve calo nell’affluenza rispetto al 2012, ma i francesi hanno preso una posizione abbastanza netta: andranno al ballottaggio il prossimo 7 maggio il fondatore del nuovo movimento indipendente di centro ‘En Marche’ Emmanuel Macron e la leader del partito di estrema destra ‘Front Nazional’ Marine Le Pen. Spazzati via i socialisti. 

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Emmanuel Macron al 23,7% e Marine Le Pen al 21,53%. I dati definitivi del primo turno delle elezioni presidenziali francesi confermano il ballottaggio fra l’ex ministro dell’Economia, fondatore del movimento indipendente centrista ‘En Marche’, e la leader del partito di estrema destra ‘Front National’, che si sfideranno il prossimo 7 maggio. L’affluenza alle urne è stata del 78,69% contro l’80,42% del 2012.

La notizia della prima ora – E’ probabile che non sia eletto oggi, ma che bisognerà ricorrere al ballottaggio il prossimo 7 maggio, la Francia in questa domenica 23 aprile, si reca al voto per il primo turno delle presidenziali che sceglieranno chi sarà il nuovo inquilino dell’Eliseo. Il tutto si svolge in un clima di tensione e con la costante minaccia jihadista, pronta a seminare terrore in terra transalpina. 

La Francia sceglie il suo presidente a poco più di due giorni dall’attacco agli Champs-Elysées di Parigi. La tensione è alle stelle. Ieri l’arresto di un uomo con un coltello alla stazione Gare du Nord di Parigi, mentre una nota dei servizi segreti avverte che la “minaccia jihadista è costante e sostanziale”.

Seggi aperti per il primo turno delle presidenziali dalle 8 del mattino fino alle 19 nella maggior parte del Paese, mentre in alcune città chiuderanno alle 20, quando si avranno quindi le prime proiezioni. Al voto sono chiamati 45,7 milioni di elettori, ai quali si aggiungono i residenti all’estero – 1,3 milioni – iscritti a votare nelle ambasciate francesi, secondo il ministero dell’Interno.

Il presidente – il cui mandato dura 5 anni – deve essere eletto a maggioranza assoluta dei voti espressi. Un secondo turno elettorale è in programma per il prossimo 7 maggio.

I candidati in lizza sono 11, quattro i favoriti secondo i sondaggi principali, che sperano di passare alla seconda tornata decisiva: sono la leader del ‘Front National’ Marine Le Pen, che si è impegnata a portare la Francia fuori dall’euro, a tenere un referendum per lasciare l’Ue e a fermare l’immigrazione; il radicale Jean-Luc Melenchon de ‘La France insoumise’, che ha promesso di rinegoziare i trattati dell’Ue sulle politiche di libero mercato; Emmanuel Macron, candidato liberale di ‘En marche’ che secondo i sondaggi sarebbe il favorito e che vuole una più stretta unità nell’euro-zona; infine, il vincitore delle primarie di centrodestra, esponente di ‘Les Républicains’, Francois Fillon.

Segue ad una certa distanza Benoit Hamon, vincitore delle primarie del Partito socialista. Gli altri candidati sono Nathalie Artaud, François Asselineau, Jacques Cheminade, Nicolas Dupont-Aignan, Jean Lassalle, Philippe Poutou.

Gli elettori di alcuni territori d’oltremare francesi hanno già votato ieri, un giorno prima dell’apertura sul territorio d’Oltralpe. Alle 8 ora locale (le 12 di ieri in Italia) urne aperte a San Pedro e Miquelón, due piccole isole che si trovano ad est delle coste del Canada. Ma anche in isole e territori dei Caraibi, come la Martinica e la Guayana francese, e anche nella Polinesia francese nel Pacifico.