Non si ferma la caccia al “russo”, Igor Vaclavic, ricercato da più di una settimana per l’omicidio di Davide Fabbri, il barista di Budrio e di Valerio Verri, il guardiapesca di 63 anni, ucciso a Portomaggiore sabato sera. Vaclavic, di origine slava, si sta spostando in fuga attraverso la boscaglia tra Ferrara e Bologna, dove i cani molecolari hanno trovato un giaciglio abbandonato da poco. 

carabinieri-palettaContinua la caccia a Igor Vaclavic detto ‘il russo’ (ma in realtà sarebbe di origine slava), nella zona di Molinella, caccia estesa però alla boscaglia tra Bologna e Ferrara perché il fuggitivo si sposta in un’area tra le due province.

Vaclavic è ricercato da una settimana per l’omicidio del barista Davide Fabbri di Budrio e l’omicidio sabato sera a Portomaggiore, nel Ferrarese, di Valerio Verri, guardiapesca volontario di 63 anni che insieme a un agente della Polizia Provinciale, Marco Ravaglia, 53 anni, rimasto gravemente ferito, si era imbattuto in lui per un controllo nel Mezzano. Le condizioni di Ravaglia, ricoverato in terapia intensiva e in prognosi riservata all’Ospedale ‘Bufalini’ di Cesena, restano stabili ma critiche.

Nel pomeriggio di ieri, Igor Vaclavic è stato accusato formalmente (prima si trattava di ipotesi investigative) del duplice omicidio di Davide Fabbri e di Valerio Verri. A dare una svolta alle due inchieste sarebbero state alcune testimonianze. Per ora non si hanno ancora notizie sull’analisi del Dna trovato sui luoghi dei delitti.

I cani molecolari hanno fiutato qualcosa tra la boscaglia e hanno trovato un giaciglio, forse il posto dove Igor ha riposato alcune ore, ma le tracce olfattive si perdono dove comincia la strada asfaltata. Nel rifugio rudimentale c’erano anche alcuni viveri. Il rastrellamento della zona prosegue senza sosta.

Impegnati nella sua ricerca forze dell’ordine regolari, forze speciali dei carabinieri e nuclei antiterrorismo della polizia di Stato in supporto. Oltre mille uomini, tra cui reparti speciali, parà e cecchini, gli stanno dando la caccia.

Anche nella giornata di ieri l’assassino è riuscito a evitare la cattura. Le forze dell’ordine, però, gli stanno con il fiato sul collo e – a quanto si apprende – sarebbe stato avvistato più di una volta ma sarebbe riuscito a sfuggire.

Il 41enne, del resto, ha dalla sua una conoscenza millimetrica del territorio, nel quale da tempo si nasconde, e un’esperienza pluridecennale di tattiche per sfuggire agli inseguitori. Le ricerche si sono intensificate in un’area che va da Mezzano fino all’oasi di Marmorta ma il fulcro dell’azione dovrebbe essere l’oasi di Marmorta e Campotto, nei pressi di Argenta, dove il fuggitivo, braccato sabato sera dai carabinieri, avrebbe abbandonato nelle vicinanze il Fiorino bianco con cui stava fuggendo per addentrarsi nella boscaglia a piedi e nascondersi.

Gli investigatori, intanto, hanno analizzato il Fiorino, all’interno del quale sono stati ritrovati una bicicletta e un giubbotto che si pensa possano essere suoi. Su entrambi sono stati fatti, così come sul mezzo, i rilievi da parte del Ris.

Le indagini sull’omicidio sono affidate al pm Ciro Alberto Savino, che ha raccolto tutti i dati sui rilievi effettuati fino ad ora. La caserma di Molinella resta il quartier generale dal quale le forze dell’ordine coordinano le azioni di ricerca: i posti di blocco con militari armati sono tantissimi, lungo ogni strada statale e provinciale e i controlli vengono fatti a tutte le auto in transito.

“Fare attenzione, per la delicatezza del momento e perché il ricercato è una persona estremamente pericolosa: lo dimostra quello che ha fatto in questi giorni” è il messaggio lanciato dal procuratore di Bologna Giuseppe Amato, ieri, dalla caserma di Molinella. “Bisogna avere prudenza nel muoversi, fare attenzione alle persone che si incontrano”, ha detto Amato, consigliando alle persone, in caso di incontri di segnalare “tempestivamente alle forze di polizia senza intervenire direttamente. Non può non essere armato”.

SINDACO DI MOLINELLA – Sono momenti difficili per la città e il sindaco di Molinella, Dario Mantovani, 34 anni. “Le forze dell’ordine – dice il sindaco Mantovani all’AdnKronos – stanno continuando le ricerche sul territorio: sono convinte che il fuggitivo sia in queste zone, al confine con il Ferrarese, e che non andrà in altri territori”.

Stamattina Mantovani, nelle prime ore della giornata, ha dovuto arginare il panico di massa dei cittadini dovuto anche al diffondersi di false notizie sugli spostamenti di Igor. “Una psicosi da false segnalazioni – spiega Mantovani – Quando qualcuno comincia a inventarsi su Facebook delle sparatorie sul territorio che non ci sono, il risultato è questo ed è quasi un procurato allarme” avverte. “Bisogna stare attenti – prosegue Mantovani – perciò ho detto ai cittadini che non è per avere qualche condivisione su Facebook che si possono mettere in giro notizie di questa gravità, con questa leggerezza, se non sono fondate o riscontrabili. Altrimenti il tempo che dovremmo investire per fare cose utili alla situazione dobbiamo investirlo per rassicurare persone che ci chiedono conto di cose non successe. La gente mi chiama e mi manda messaggi su Facebook in continuazione”.

“I cittadini – aggiunge Mantovani – sono preoccupati ma continuano ad andare agli eventi pubblici, non sono terrorizzati. Noi consigliamo prudenza: tenere gli occhi aperti e non andare a fare i curiosi o i turisti nelle zone della ricerca del fuggitivo. Tutto ciò che è anomalo, infine, deve essere segnalato alle forze dell’ordine e non su Facebook” raccomanda il primo cittadino.