Nessun’industria sarà mai davvero sviluppata finché non riuscirà a garantire la sicurezza dei propri clienti. La considerazione vale per ogni campo, e in questi ultimi anni è tornata d’attualità con il gioco d’azzardo. Un mercato da quasi 100 miliardi di euro all’anno, che fa gola a molte associazioni mafiose e illecite. Per questo lo Stato sta proseguendo la sua battaglia per la legalità, tutelando i cittadini e gli scommettitori. Con l’aiuto di alcune tecnologie messe a disposizione dalle aziende di gambling.

finanza-slot-giocoL’ultima manovra in ordine cronologico prevede il rafforzamento delle misure di prevenzione del fenomeno conosciuto come riciclaggio di denaro tramite slot machine. Il sistema era semplice ma efficace: si inseriva del denaro “sporco” nella slot machine di un bar o un mini-casinò, magari gestito da un conoscente, e si premeva il tasto per ritirare il denaro. In questo modo si ottiene una ricevuta che certifichi l’incasso della cifra tramite un sistema del tutto legale come il gioco d’azzardo. Il tempo dei furbetti da macchinette è però ormai scaduto, con l’introduzione di tessere identificative e ulteriori modifiche entro il 2019. La dinamica del gioco viene così tracciata, ricostruendo subito l’eventuale illecito.

Allo stesso modo verranno aumentati i controlli a sorpresa per scovare slot machine truccate o non registrate, secondo prassi già scoperte dai numerosi blitz della guardia di finanza. Negli ultimi due anni e mezzo sono stati più di 19.000, portando alla verbalizzazione di più di 20.000 soggetti e al sequestro di circa 2.000 apparecchi. Un grosso pericolo non solo per gli introiti dello Stato, ma soprattutto per i giocatori. Una slot machine clandestina è generalmente truccata, e ha un payout inferiore a quanto stabilito dalla legge. Chi scommette ovviamente non lo sa, e perde vagonate di denaro in poco tempo. La relazione tra gioco d’azzardo e illegalità si conferma pericolosa, allontanando i giocatori da luoghi in cui possono essere almeno in parte controllati. Nel prossimo futuro bisognerà limitare la privacy a favore della sicurezza, introducendo misure come la tessera sanitaria obbligatoria per scommettere. Un’idea che fa storcere il naso a molti, ma può aiutare a distinguere tra esercenti in regola e truffatori.

Un problema che l’online è già riuscito a combattere da tempo. La legalizzazione del settore su internet ha ormai festeggiato i suoi primi sei anni, con risultati a dir poco soddisfacenti. La chiusura dei siti “.com” (illegali) è ormai un’abitudine, mentre le aziende contrassegnate dal marchio AAMS continuano a garantire sicurezza ai loro clienti. Difatti i migliori casinò online permettono di tracciare ogni transazione monetaria, in modo da segnalare ai centri di assistenza eventuali problemi. Inoltre la presenza dell’occhio statale permette di evitare truffe escogitate in passato, come l’utilizzo di “superaccount” da parte di giocatori regolarmente seduti ai tavoli da poker. Con i superaccount, usati solo dai gestori del sito per motivi di sicurezza e controllo delle regolari operazioni, è possibile vedere le carte di tutti gli utenti. Inutile ricordare quanto un giocatore sarebbe avvantaggiato da un’opzione del genere. I casi segnalati erano però pertinenti ai soli domini .com, prontamente oscurati. Sempre per rimanere in tema poker, la possibilità di salvare l’ “hand history” annulla la tentazione di fare collusion contro altri giocatori, potendo venire segnalati agli amministratori del sito. Insomma, l’online sta diventando più sicuro dei veri casinò. A beneficio dell’industria del gambling.

 

(AS)