sdr

SINTESI: Un gol per tempo, consente alla squadra di Rigoli di portarsi sullo 0-2. Poi, in otto minuti, Curiale, Pozzebon e Russotto, ribaltano il risultato.

LA PARTITA: CATANIA. Che partita quella del “Cibali”. Per un’ora abbondante, la matricola Leonzio ha messo paura al Catania, fischiato (in maniera prematura, con il senno di poi) alla pausa, nel momento di imboccare la via degli spogliatoi.
Poi è accaduto ciò che fino a lì sembrava imponderabile. Gli etnei, trafitti da Bollino (complice il tocco sfortunato di Da Silva) su punizione, al 21’ della ripresa, hanno rialzato la testa, accorciato immediatamente con Curiale, pareggiato i conti con Pozzebon, ribaltato il risultato con Russotto.
In breve: il Catania è andato all’inferno e da lì è ritornato. La Leonzio, ha compiuto il percorso inverso. E Rigoli, ex di turno, ha masticato amaro dopo aver cullato a lungo una rivincita che probabilmente sentiva ormai alla portata.
Un successo virtuale, che nonostante la non esultanza in nome della propria catanesità, non sarebbe dispiaciuto neanche ad Arcidiacono, autore del gol che ha sbloccato la gara. Il “sette” bianconero, bravo ad approfittare del disimpegno sbagliato da Tedeschi (il peggiore tra i catanesi in questo esordio di Coppa) e, di nuovo, sul tap-in del potenziale 1-3, che Pasciuta di Agrigento non ha convalidato.
Lucarelli, alla fine, ha parlato di unità di intenti e di vittoria figlia del carattere di una squadra che segue il proprio allenatore. Tratti distintivi che effettivamente questo Catania ha lasciato trasparire. Per il primo dei tre gol, firmato da Curiale e scaturito al termine di un batti e ribatti. E per l’ultimo, realizzato da Russotto a un quarto d’ora dal termine, quando ancora sugli spalti si parlottava della rete di Pozzebon. Il centravanti, che resta tra i partenti, ancor più dopo il tesseramento di Ripa, ha scoccato un destro da fuori area che, appena sporcato da Camilleri, non ha lasciato scampo a Narciso, sul palo più lontano.
Una sorta di saluto reciproco, nel momento il cui lo stesso attaccante è andato a raccogliere gli applausi della frangia più accesa del tifo catanese.
In attesa dell’Akragas, prossimo avversario di entrambe le squadre, nel gironcino di Coppa C.

TABELLINO

CATANIA (3-4-1-2): Pisseri; Aya, Tedeschi, Marchese; Semenzato, Da Silva, Lodi, Caccetta (dal 19’ st Di Grazia); Mazzarani (dal 19’ st Curiale); Pozzebon (dal 30’ st Biagianti), Russotto. In panchina: Martinez, Esposito, Lovric, Bogdan, Djordjevic, Manneh, Bucolo, Rossetti. All. Cristiano Lucarelli.

SICULA LEONZIO (4-3-3): Narciso; De Rossi (dal 20’ st Giuliano), Camilleri, Gianola, Squillace; Marano (dal 42’ st Tavares), Esposito, D’Amico (dal 14’ st Gammone); Bollino, Ferreira, Arcidiacono. In panchina: Ciotti, Pollace, Monteleone, D’Angelo, Cozza, Bonfiglio, Russo. All. Pino Rigoli.

ARBITRO: Pasciuta di Agrigento. Assistenti: Poma di Trapani e Cortese di Palermo.

RETI: Arcidiacono (S) al 13’ p.t.; Bollino (S) al 21’, Curiale (C) al 22’, Pozzebon (C) al 27’, Russotto (C) al 30’ s.t.

NOTE: 5.056 spettatori. Incasso: 30.158 euro. Ammoniti: Russotto (C); De Rossi, Arcidiacono, Giuliano (S). Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’. Angoli: 7-2.

Simone Toninato
(inviato al Cibali)