Una giornata totalmente da dimenticare quella vissuta ieri dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che nel giro di poche ore, si è visto “recapitare” due schiaffoni sonanti da uomini del suo stesso partito: in Alabama, le primarie repubblicane sono state vinte da Roy Moore, rivale del candidato spalleggiato dal tycoon newyorchese, Luther Strange. Dal fronte Obamacare, il Gop ha riservato una bella negativa sopresa per il primo cittadino Usa:  i repubblicani alla Camera alta del Parlamento americano non voteranno la proposta di legge Graham-Cassidy per l’abolizione dell’Obamacare.

trump-eletto-presidente“Congratulazioni a Roy Moore per la sua vittoria nelle primarie dell’Alabama”. Così su Twitter il presidente americano Donald Trump ha commentato la vittoria alle primarie del candidato ultraconservatore, appoggiato da Steve Bannon e Sarah Palin, contro il senatore Luther Strange, per il quale il presidente americano aveva fatto campagna elettorale. “Ora vinci a dicembre”, ha aggiunto il Tycoon, riferendosi alla sfida di Moore con il democratico Doug Jones per un seggio in Senato.

La vittoria rappresenta un nuovo schiaffo per Trump e il Grand Old Party, che aveva fatto campagna elettorale per Strange, e un successo personale per Steve Bannon. “L’establishment del partito repubblicano è in ginocchio”, ha detto l’ex capo stratega della Casa Bianca, che ha parlato di “vittoria a mani basse”.

Appena poche ore prima, il leader della maggioranza in Senato Mitch McConnell aveva annunciato che i repubblicani alla Camera alta del Parlamento americano non voteranno la proposta di legge Graham-Cassidy per l’abolizione dell’Obamacare. Al termine di una riunione a porte chiuse con altri congressisti repubblicani, è infatti apparso evidente che al Grand Old Party mancavano i voti necessari per approvare la riforma con maggioranza semplice. Dopo John McCain dell’Arizona e Rand Paul del Tennessee, anche la senatrice Susan Collins si è infatti detta pronta a votare contro il nuovo disegno di legge, affossando così definitivamente la proposta visto che il Gop poteva permettersi soltanto due defezioni.

“Se fallirete nell’abolire l’Obamacare lavorerò per un compromesso con i democratici”, ha tuonato Trump, che ora punta tutto sulla riforma fiscale che, ha promesso, sarà la più imponente dai tempi di Ronald Reagan. Il piano, messo a punto dalla Casa Bianca e dai leader repubblicani in Congresso, è pronto e verrà presentato oggi.