PMI_incentivi_startupOggi chi resta indietro, rischia di non avere più il tempo (né lo spazio) per rimettersi in carreggiata. A livello europeo, questo si traduce nella necessità di arricchire il Paese di start-up di valore: ovvero di aiutarle in una fase di incubazione che spesso fallisce per via della mancanza di finanziamenti e di agevolazioni. Nelle altre nazioni europee ci sono già da tempo incentivi per queste giovani aziende innovative: in Italia ci si è arrivati con colpevole ritardo. Ma ciò che conta è che alla fine si stiano muovendo degli importanti passi in avanti. Ed ecco tutta l’importanza delle linee previste dalla Legge di Bilancio 2017: legge che è stata finalmente approvata anche dall’Unione Europea, il 18 settembre. Ma in cosa consiste questa normativa, e come cambia la situazione delle start up italiane?

Legge di Bilancio 2017: gli incentivi fiscali per le start up

Dopo i diversi finanziamenti pubblici avviati dal Governo nel campo delle giovani PMI, ora anche il fisco alleggerisce la pressione. Questa la sintesi delle misure previste dalla Legge di Bilancio 2017, approvata anche dall’UE il 18 settembre scorso. In base alla suddetta legge, le start up innovative potranno contare su una detrazione IRPEF per i soggetti fisici pari al 30%: i soggetti giuridici, invece, otterranno una deduzione IRES della medesima percentuale sull’investimento effettuato. Potranno accedere alle agevolazioni fiscali, dunque, tutti gli investitori che decideranno di scommettere sul finanziamento di una start up. Gli unici requisiti sono i seguenti: il tetto massimo dell’investimento, e l’obiettivo di avviare una giovane start up tecnologica e meritoria. Per quanto concerne i tetti, saranno di 1.8 milioni per i soggetti giuridici e di 1 milione di euro per i soggetti fisici. Nessuna limitazione per la modalità d’investimento, invece, dato che le agevolazioni fiscali copriranno sia quelle dirette, sia quelle indirette. Ovviamente lo scopo è quello di sgravare il peso del fisco sulle neonate PMI: aziende in fase start up che potrebbero in futuro portare un notevole valore aggiunto al tessuto economico italiano.

Come avviare una start up con budget limitato?

Le spese operative rappresentano una delle maggiori voci di costo per una start up. Dunque, si può tagliare qualche spesa? I modi per risparmiare nelle fasi inziali di un business sono molti: ad esempio, non è necessario affittare uno spazio, basta anche partire da un piccolo ufficio in casa o in co-working. Un’altra fonte di risparmio è Internet: compagnie telefoniche come Vodafone offrono contratti di connessione Internet aziendale ad un costo molto contenuto; questo è un ottimo modo per economizzare su una spesa inevitabile che spesso diventa onerosa. Infine, bisogna anche saper rischiare, investendo tutto ciò che si incassa inizialmente (bootstrapping) per far crescere la start up. È altrettanto interessante provare a finanziare la start up con il crowdfunding (raccolta fondi) e con le piattaforme digitali apposite. Inoltre, bisogna sempre tenersi informati su finanziamenti e agevolazioni statali: rispettandone i requisiti di accesso, è possibile ottenere diverse opportunità per ridurre i costi di avvio.

 

 

(AS)