Via dalla Catalogna per oltre 500 imprese. E’ il primo effetto della non meglio precisata indipendenza proclamata da Carles Puigdemont, con annessa retromarcia, che ha fatto inalberare non soltanto Madrid. Mentre la Spagna chiede chiarezza entro 5 giorni, queste aziende hanno trasferito la propria sede sociale al di fuori della Catalogna in soli due giorni. L’indipendenza “Sospesa” crea al momento solo un mare di problemi, con il rischio di creare una forte recessione non soltanto in area catalana, ma nell’intero territorio spagnolo.

indipendenza-catalognaSono almeno 540 le imprese che hanno trasferito la loro sede sociale dalla Catalogna ad un’altra località spagnola, di fronte alle incertezze provocate dal referendum sull’indipendenza del primo ottobre. Il dato, ancora provvisorio, è stato fornito oggi dalle autorità spagnole, secondo quanto riportano i media. La maggior parte dei trasferimenti, ben 533, è avvenuto nei giorni fra il 9 e l’11 ottobre.

Il giorno con maggior partenze, in tutto, 122, è lunedì 9 ottobre, vigilia della seduta in parlamento in cui il presidente della Generalitat catalana, Carles Puigdemont, ha annunciato l’indipendenza ‘sospesa’. Il 10 vi sono stati 177 trasferimenti di sede e l’11 altri 135.

Intanto il governo di Madrid ha avvertito che la sfida indipendentista rischia di provocare una recessione in Catalogna, con effetti anche sull’economia spagnola. “Le agenzie di rating hanno avvertito che l’instabilità potrebbe danneggiare l’economia catalana e che, se proseguirà il trasferimento delle imprese, potrebbe provocare una recessione, che avrebbe conseguenze sulla crescita del Pil spagnolo”, ha dichiarato oggi Soraya Saenz de Santamaria, numero due del governo spagnolo.

La situazione in Catalogna spinge il governo spagnolo “a essere più prudente” nelle previsioni di crescita per il 2018, ha rimarcato Saenz de Santamaria, secondo la quale “se non vi sarà una soluzione rapida, saremo obbligati a ridurre le aspettative di crescita economica per il 2018”. L’esecutivo catalano di Carles Puigdemont ha creato “tutte le condizioni per un rallentamento economico acuto in Catalogna, compresa una recessione”, ha sottolineato la numero due del governo spagnolo. Nel secondo trimestre del 2017, gli investimenti stranieri sono calati del 10% in Catalogna, ha ricordato, sottolineando che le prenotazioni alberghiere a Barcellona sono ora scese “fra il 20 e il 30%”.