Anche Bill Gates è passato ad Android

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bill-gatesWindows Phone è ufficialmente morto. È di qualche giorno fa la conferma che Microsoft non distribuirà più la versione mobile di Windows 10, ma a mettere inesorabilmente la parola “fine” sul sistema operativo è la notizia che addirittura il numero uno di Redmond, Bill Gates, ha iniziato ad utilizzare uno smartphone della concorrenza. In una recente intervista all’emittente Fox News, il cofondatore di Microsoft ha dichiarato di avere in tasca uno smartphone Android, sebbene con molte applicazioni Microsoft installate.

Per chi segue il settore non si tratta certo di una sorpresa, dal momento che gli smartphone basati sul sistema operativo di Microsoft erano già da anni una percentuale minima rispetto a quelli basati su Android, leader incontrastato, e sul sistema operativo iOS degli iPhone.

Windows non è riuscito ad imporsi nel segmento mobile nonostante sia il sistema operativo di riferimento per i computer desktop: a Microsoft l’esperienza e la capacità di sviluppare una piattaforma di successo certamente non mancano, ma questa volta non sono bastate per decretarne il successo. La ragione principale che ha portato alla dismissione è l’assenza di app per questo sistema operativo. Sebbene quelle principali fossero presenti nello store (ad esempio Whatsapp, Skype, Facebook, Twitter), a mancare era quell’universo di app, pensate per fare qualsiasi cosa, che invece caratterizza i sistemi Android e iOS.

L’utente di oggi è abituato a cercare una nuova app – anche la più sconosciuta – scaricarla in pochi minuti e averla immediatamente disponibile sul proprio smartphone, spesso gratuitamente. Con un Windows Phone questo non è possibile, semplicemente perché queste app non ci sono. Per averne una conferma basta andare su uno dei tanti siti guida per trovare i migliori casinò online e verificare quante di queste app per l’intrattenimento siano disponibili per uno smartphone Windows. Una veloce ricerca porta alla risposta più scontata: nessuno. Per gli sviluppatori di una nuova App, infatti, non è conveniente creare una versione Windows, dato il numero ridotto di device che utilizzano il sistema operativo.

Sulla carta Windows Phone doveva essere un successo, diventando un’alternativa ad Android e iOS. Gli esperti cinque anni fa pronosticavano per il sistema operativo di Bill Gates una quota di almeno il 20% nel 2016. La realtà oggi è ben diversa con una quota di mercato vicina allo zero (0.6%). Le ragioni di questo insuccesso partono da lontano, fin dalla presentazione del prodotto. Il modello di business di Microsoft sono i software con licenza e l’azienda intendeva riportare questo modello nel mondo degli smartphone. Il problema è che con l’arrivo di Android nel 2007 gli utenti si sono abituati ad avere una quantità pressoché infinita di app gratuite. Perché pagare quando posso avere la stessa cosa gratis? Sebbene dopo qualche tempo anche Windows abbia iniziato a fornire gratuitamente la piattaforma agli sviluppatori di app, ormai Android aveva già raggiunto la massa critica, diventando leader incontrastato.

Dalle parti di Redmond, hanno probabilmente commesso anche l’errore di sentirsi troppo sicuri del proprio successo, cosa che li ha portati a reagire tardi e male all’evoluzione del mercato. L’acquisizione di Nokia è apparsa come una mossa disperata per salvare il salvabile e non ha risollevato le sorti del sistema operativo, tanto che Nokia è stata ceduta nel 2016. Insomma, dietro il fallimento di Windows Phone ci sono errori di valutazione da parte del management e forse anche una cultura aziendale troppo focalizzata su sé stessa.

Dopo la chiusura di Windows Phone e con il mercato dei PC in costante declino, quale futuro dobbiamo aspettarci per il colosso di Redmond? È probabile che l’azienda continuerà a puntare sui software come Office, il programma per ufficio leader del settore, e sul gaming, in cui il sistema operativo Windows è molto apprezzato. Ma non è escluso che possa puntare anche su settori emergenti come quello della AR, Augmented Reality, cioè la realtà aumentata che promette di rivoluzionare il modo in cui intendiamo lo smartphone. Staremo a vedere.