E’ stata una tornata elettorale che ha visto una  partecipazione record, con un altissimo numero, 82% di elettori, che si sono recati alle urne. Tra gli indipendentisti, Puigdemont di Junts per Catalunya ha avuto la meglio sull’avversario Junqueras di Esquerra Republicana, ma il partito che ha ricevuto il maggior numero di voti, e risulta il primo in queste elezioni, è Ciudadanos, della giovane leader Inés Arrimadas García. Se il tentativo di Rajoy, il richiamo all’articolo 155 per fermar l’indipendenza voluta tramite un discusso referendum, era rimettere le cose a posto, di certo questa operazione, oggi, dimostra di non aver colto le aspettative del popolo catalano, che si ritrova di certo diviso, ma con una maggioranza che parla ancora di separatismo… Què passarà ara a Catalunya?

arrimadas

E’ fuor di dubbio che il voto di ieri ha sancito un nuovo passo in avanti verso l’indipendenza della Catalogna. L’imposizione delle elezioni volute dal governo di Mariano Rajoy ha portato ancora una volta una maggioranza assoluta “Indipendentista e secessionista” all’interno della Generalitat, anche se nel blocco unionista, Ciudadanos diventa il primo partito catalano. La Catalogna ora si trova divisa tra la forza dirompente di Inés Arrimadas, pasionaria antisovranista, e l’ex deposto presidente Carles Puigdemont, che raccoglie un voto molto superiore ai sondaggi prima del voto e batte inaspettatamente il rivale di Esquerra Republicana.

L’ex presidente della Generalitat, Carles Puigdemont, ha convocato una conferenza stampa oggi a Bruxelles, all’indomani delle elezioni. Secondo i risultati, i tre partiti indipendentisti che sostenevano il suo governo avrebbero, in una nuova eventuale coalizione di governo, la maggioranza in Parlamento, ma Ciudadanos, il partito di centrodestra nato nel 2005 proprio in Catalogna in reazione alle spinte indipendentiste, si è affermato come primo partito.

Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha convocato per oggi una riunione del comitato esecutivo nazionale del Pp per discutere i risultati elettorali in Catalogna. I popolari catalani, con il candidato Xavier Garcia Albiol, hanno riportato una dura sconfitta elettorale diventando l’ultima forza politica del nuovo Parlamento catalano con appena 3 deputati.

I RISULTATI – Il successo di Ciudadanos assicura alla formazione della candidata Ines Arrimada 37 seggi, tre in più dei 34 ottenuti da Junts per Catalunya, il partito guidato da Puigdemont.

Al terzo posto l’altra formazione indipendente, Esquerra Repubblicana, che ha ottenuto 32 seggi ed ha fallito l’obiettivo al quale puntava di diventare il primo partito indipendentista. I socialisti hanno registrato un lieve avanzamento, passando da 16 a 17 deputati.

Mentre arretra Catalunya en Comù, il corrispettivo catalano di Podemos che sostiene la sindaca Ada Colau che ha cercato in questi mesi di passione di tenere una posizione di equidistanza tra i due fronti contrapposti, passando da 11 a 8 seggi.

Gli altri grandi sconfitti delle elezioni, oltre ai popolari, sono gli indipendentisti di estrema sinistra del Cup, che sono stati l’ala movimentista e radicale della coalizione di Puigdemont, che dimezzano il numero di seggi passando da otto a quattro seggi.

I risultati delle elezioni in Catalogna danno ai partiti indipendentisti “il mandato popolare per formare il governo e per continuare a lavorare per gli obiettivi politici del loro programma” ha dichiarato, in un’intervista radiofonica, Elsa Artadi, che ha guidato la campagna elettorale di JuntsxCat, esprimendo la fiducia nel fatto che questi risultati potranno permettere di “tornare a un governo legittimo” in Catalogna con “il ritorno e l’investitura del presidente”, Puigdemont.