Il senatore repubblicano, esponente del Tea Party, Rand Paul, ha parlato per 6 ore di fila bloccando così il voto al Senato per l’aumento della spesa e del tetto sul debito, creando in questo modo un nuovo ennesimo shutdown per il governo federale americano, il secondo in meno di tre settimane. Dalla mezzanotte e un minuto di ieri (le sei e 1 minuto di questa mattina in Italia), le attività federali sono state interrotte. 

senato-usaPer la seconda volta in tre settimane, il governo federale americano è di nuovo in shutdown, dopo che il Congresso che non è riuscito a trovare un compromesso e dunque a votare il bilancio. Responsabile di questo ennesimo stop è stato l’ostruzionismo di un senatore repubblicano, l’ex candidato presidenziale Rand Paul, esponente dei Tea Party e contrario all’aumento del debito pubblico. Paul ha infatti parlato a oltranza per oltre sei ore – bloccando il voto in Senato, che è stato rinviato – contro l’aumento della spesa e del tetto sul debito.

Dalla mezzanotte e un minuto di Washington (le 6:01 in Italia), dunque, tutte le attività federali, a partire dai servizi meno essenziali, sono state interrotte, ma anche questa volta la ‘paralisi federale’ dovrebbe durare poco perché si prevede che il Senato approvi l’accordo bipartisan sul budget 2018-2019 alla ripresa delle votazioni che dovrebbe arrivare in mattinata (nel primo pomeriggio in Italia).