Non c’è pace per la popolazione civile e non potrebbe essere altrimenti visto che la Siria è teatro di varie guerre. E a farne le spese sono ancora sopratutto donne e  bambini, che in quella martoriata terra muoiono a centinaia ogni settimana. A fare una strage nella città di Afrin, nella Siria nordoccidentale, sono stati i bombardamenti di ieri, voluti dal sultano turco Erdogan, che ormai da moltissimi giorni sta martellando la città dove stazionano i curdi, che insieme alle forze arabe, sostenuti dagli Usa, combattono contro le ultime sacche di resistenza dei miliziani del sedicente Stato islamico. Venti i bambini e le donne morte soltanto in questi bombardamenti e oltre 30 i feriti. Nonostante le richieste di aiuto alla comunità internazionale, nessuno interviene energicamente contro la Turchia, che continua nel suo piano di annientamento sistematico dei curdi. Negli ospedali della città, sotto organico e senza forniture di medicinali, la situazione è drammatica.