Non ci saranno espulsioni forzate in un paese africano terzo, per i migranti entrati illegalmente nel paese della Stella di David, nel 2007 dai confini con l’Egitto. E’ stata cancellata l’attuazione del piano da parte di Israele, e ad annunciarlo è stato lo stesso premier Netanyahu, che ha dichiarato di aver trovato un accordo con l’Unhcr, per distribuire i migranti, almeno 16.250, in alcuni paesi occidentali, senza precisare quali.

Benjamin-NetanyahuIsraele ha annunciato la cancellazione del suo programma di espulsioni forzate in un paese africano terzo dei migranti africani senza documenti dopo aver raggiunto un accordo in questo senso con l’Unhcr. Almeno 16.250 migranti saranno riallocati in paesi occidentali di cui non è stato precisato il nome, secondo quanto prevede l’intesa, ha annunciato il premier Benjamin Netanyahu.

Sono 42mila i migranti provenienti dai paesi africani, entrati in Israele dal 2007 dall’Egitto, provenienti principalmente di Eritrea e Sudan. La Corte suprema israeliana aveva sospeso il piano che avrebbe dovuto essere attuato entro la giornata di ieri. Il nuovo piano della durata di cinque anni prevede che Israele “regoli” lo status di coloro che non saranno riallocati.

Netanyahu, illustrando l’accordo definito “senza precedenti”, ha precisato che i migranti potrebbero essere “reinsediati” in Italia, Germania e Canada. Ma fonti della Farnesina, dopo l’annuncio dell’intesa, precisano che non c’è alcun accordo con l’Italia nell’ambito del patto bilaterale tra Israele e UNHCR.