chimicarmiGli sceriffi d’occidente hanno compiuto la loro apparizione da “star” sul palcoscenico siriano. Giusto un pugno di missili, circa un centinaio, contro lo Stato sovrano della Siria, per far vedere che loro possono tutto. Ancora però non hanno spiegato come facevano ad esser certi di colpire i luoghi dove eventualmente si producono le armi chimiche di Bassar al-Assad e non hanno fatto niente prima, ne si sono preoccupati di mettere a disposizione, quei luoghi, dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, per poterli controllore, prima di fare l’exploit da bimbi viziati. Tutto molto strano e più questa storia si smatassa, più emergono le contraddizioni. Prova ne è il contrasto a muso duro che sta avvenendo dietro lo sfondo dell’attacco siriano, tra il biondo megalomane numero uno della casa bianca e l’«enfant prodige» dell’Eliseo. Due primedonne che si contendono la platea mondiale e che pensano al business che si svilupperà in quel territorio, da qui a poco. Ci sarà una bella torta da spartirsi in Siria e l’amicizia dura finché non ci si pesta i calli. Speriamo soltanto non gli sfugga di mano il tutto, perché troppo spesso il mondo ha pagato conseguenze che ben conosciamo a causa di una classe dirigenziale irresponsabile, egocentrica e megalomane. Al momento l’unico gas certo che aleggia nell’aria e quello dei “palloni gonfiati” tra Stelle e Striscie e Marsigliese, non dimenticando “God save the Queen” in fiocco rosa.